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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Ridotto in fin di vita durante brindisi della Vigilia: 5 arresti. La droga sullo sfondo del pestaggio

Le clip diffuse in rete decisive per incastrare gli aggressori. Per gli inquirenti il movente da ricercarsi nel 'controllo del territorio'

Sono giovani, giovanissimi. Il più piccolo ha 20 anni, quello più grande appena 24. Nonostante la giovane età vantano un lungo curriculum criminale. Un elenco fatto di risse, rapine, assalti ai distributori automatici. Reati che sono costati loro già provvedimenti amministrativi, tra Daspo ed avvisi orali. Ora per loro sono scattate le manette ai polsi con accuse pesantissime: tentato omicidio e lesioni gravi. 

Cinque arresti

La Squadra Mobile della Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal gip Alessandra Grammatica su richiesta del pubblico ministero Armando Bosso della Procura di Santa Maria Capua Vetere - nei confronti di cinque giovanissimi - 4 di Santa Maria Capua Vetere e 1 marocchino ma residente nella Città del Foro - accusati dei fatti avvenuti in piazza Adriano, nei pressi dell'Anfiteatro Campano, nel tardo pomeriggio della Vigilia di Natale quando due fratelli, di 16 e 20 anni entrambi di origini albanesi, sono stati aggrediti selvaggiamente dal branco ed uno di loro, il più giovane, ferito con almeno 4 coltellate al torace che potevano costargli la vita. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa convocata in Questura nel corso della quale sono intervenuti il Questore Andrea Grassi, i dirigenti della Mobile Dario Mongiovì ed il vice Massimiliano Mormone e la dirigente del commissariato di Santa Maria Capua Vetere Cristiana Mandara.

La rissa

Il grave episodio si è verificato il 24 dicembre. Sono le 18,30, poche ore dopo le famiglie si riuniranno per il tradizionale cenone della Vigilia di Natale. Al bar Juiss i brindisi vanno avanti. All'interno del locale nasce una discussione che vede protagonisti i due ragazzi albanesi e 6 giovani della città del Foro. Inizia una lite che si sposta all'esterno. La violenza diventa ben presto efferata. I due vengono colpiti selvaggiamente con calci e pugni ma anche con una sedia utilizzata come oggetto contundente. Ad avere la peggio è il 16enne che viene attinto da "un oggetto di punta e taglio" almeno 4 volte tutte al torace. Tre delle ferite sono compatibili con un coltello mentre una potrebbe essere il risultato di uno dei colpi inflitti con la sedia. 

Ridotto in fin di vita

Una delle coltellate centra un polmone che collassa. E' necessario un intervento chirurgico per salvare la vita al 16enne. Sono i medici dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta a compiere il miracolo. Dopo 20 giorni il giovanissimo sembra essere finalmente in ripresa. E' tuttora ricoverato nel reparto Grandi Traumi del nosocomio casertano ma fortunatamente fuori pericolo di vita. Il fratello 20enne, invece, se l'è cavata con lesioni gravi ma con una prognosi sciolta già nell'immediatezza dei fatti.

Dai video alla cattura

Nelle ore successive il pestaggio in rete circolano i video dell'aggressione. Con l'uso delle clip gli agenti della Squadra Mobile di Caserta e degli agenti del Commissariato di Santa Maria Capua Vetere riescono a risalire ai responsabili. I cinque erano già noti alle forze di polizia per i loro precedenti: una rissa fuori al Mc Donald's sull'Appia, una rapina all'esterno del ristorante La Spelunca a Santa Maria Capua Vetere, vari assalti a distributori automatici. Reati per i quali nei loro confronti viene emesso un Daspo Urbano, proposto poco prima di Natale ed eseguito il 28 dicembre scorso, dopo la rissa. Sono figli di famiglie note negli ambienti criminali della città del Foro, un disagio economico e sociale fatto di genitori o fratelli maggiori già tratti in arresto in un passato che in qualche caso è anche recente. 

Il 19enne fermato a dicembre parla con gli investigatori

Il 28 dicembre uno dei protagonisti viene fermato. Si tratta del 19enne Vittorio Merola. Nel corso del suo interrogatorio fornisce elementi utili a ricostruire la dinamica. Dettagli che vengono riscontrati dalle successive indagini, con le testimonianze di altri presenti, il riconoscimento dei video, tradizionali attività investigative. Tutto ha portato a stringere il cerchio sui 5 giovani arrestati in mattinata. 

Il movente e le indagini nel mondo della droga

Ancora da chiarire il movente dell'aggressione. La Procura nei capi d'accusa contesta nei confronti dei 5 indagati l'aggravante dei futili motivi. L'ipotesi che ancora è al vaglio degli investigatori è quella del possibile pestaggio avvenuto nell'ambito degli ambienti dello spaccio di droga. Per gli inquirenti - questa l'ipotesi - che alla base dell'aggressione efferata ci sia il controllo del territorio ed in particolare dell'area dell'Anfiteatro, cuore pulsante della movida sammaritana. 

Le perquisizioni

Nel corso delle attività che hanno portato all'arresto, gli organi di polizia hanno rinvenuto materiale che è ritenuto di interesse per le ulteriori indagini che sono tuttora in corso. Rinvenimenti su cui al momento non ci si sbilancia. Di certo si tratta di una prima risposta dopo il tavolo per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Giuseppe Castaldo nei giorni scorsi per affrontare proprio il "caso Santa Maria Capua Vetere" diventato un territorio 'caldo' tra i pestaggi delle vigilie (un episodio analogo si è verificato a Capodanno ma la vittima non ha sporto denuncia) e l'omicidio di Emanuele Nebbia avvenuto la notte di San Silvestro. Una risposta per la quale il Questore Grassi ha ringraziato "i dirigenti della Squadra Mobile e il Commissariato di Santa Maria Capua Vetere ed il procuratore Bosso che ha coordinato le indagini".

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