Devastano vestiti e opere d'arte in casa dell'amico: la vittima svela i dettagli del raid

Si è aperto con la testimonianza della vittima, un imprenditore di Alvignano, il processo a due professioniste dell'Alto Casertano - V.T., 29enne di Alvignano, e I.S., 31enne di Alife - accusate di essersi introdotte nell'abitazione dell'uomo ed aver deturpato quadri di valore presenti in casa con l'utilizzo di una penna a sfera oltre a rovinare alcuni capi d'abbigliamento.

Nel corso dell'udienza, celebrata qualche giorno fa in tribunale a Santa Maria Capua Vetere, la vittima ha ricostruito il raid che lui stesso ha potuto vedere attraverso i filmati delle telecamere, acquisiti al fascicolo dibattimentale. Si torna in aula a metà giugno. 

I fatti di cui al processo si sono verificati 2 anni fa quando l'imprenditore, assistito dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, ha depositato una denuncia contro le due ex amiche, allegando prove e documenti. In seguito alla querela l'indagine dei carabinieri ha portato all'iscrizione delle due imputate nel registro degli indagati, con la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Anna Ida Capone. 

Secondo l'accusa, le due professioniste - assistite dagli avvocati Giuseppina Torino, Giuseppe Rochira,  Massimiliano e Luisa De Matteo - si sarebbero introdotte nella casa dell'uomo e con una penna a sfera avrebbero imbrattato opere d'arte tra cui due tele di Pier Toffoletti e del maestro Domenico Di Genni (alle due viene contestata anche l'aggravante di aver commesso il fatto su beni di interesse storico). Successivamente dopo aver disattivato il sistema d’allarme le due donne rimanevano in casa contro la volontà del proprietario, prendevano bottiglie di vini e champagne e imbrattavano numerosi capi di abbigliamento (di importanti firme) di proprietà del giovane, rovinavano anche le mura del suo ripostiglio e il mobilio collocato nell’abitazione dell’imprenditore oltre a rompere vasi, statue e ceramiche.