Società batte cassa e trascina Comune in tribunale: si rischia nomina commissario
La Dhi chiede l'adeguamento del canone ma l'Ente non risponde all'istanza: silenzio illegittimo
Dhi batte cassa e chiede l'adeguamento del canone e la relativa revisione del compenso maturato nel corso degli anni. Emerge da una sentenza del Tar relativa un ricorso della società sul silenzio serbato dal Comune di Cesa, che non si è costituito in giudizio, alla sua richiesta.
I giudici dell'ottava sezione, presidente Alessandro Tomassetti, hanno accolto il ricorso della società e dichiarato l'illegittimità del silenzio dell'amministrazione che non ha risposto all'istanza di adeguamento del canone formulata dalla ditta. "Tutti i contratti ad esecuzione periodica o continuativa relativi a servizi o forniture debbono recare una clausola di revisione periodica del prezzo. La revisione viene operata sulla base di una istruttoria condotta dai dirigenti responsabili dell'acquisizione di beni e servizi", si legge nel verdetto del Tar.
"Un obbligo" a cui l'Ente non ha provveduto e per questo il suo silenzio alla richiesta della Dhi è illegittimo: "non avendo l’amministrazione concluso il relativo procedimento, motivatamente determinandosi in senso favorevole o sfavorevole, con provvedimento espresso".
Adesso il Comune avrà 90 giorni per "concludere il procedimento avviato su domanda della ricorrente" e in caso di inadempienza verrà nominato quale commissario ad acta il prefetto di Caserta, con facoltà di nominare un delegato, per completare l'iter. Il commissario eventualmente nominato sarà a spese del Comune.