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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Patto con Zagaria per il monopolio delle slot, imprenditore 'evita' la libertà vigilata

Il giudice dispone la "non esecuzione" della misura di sicurezza disposta con sentenza della Corte d'Appello

No all'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata per un imprenditore accusato di essere vicino al gruppo del boss Michele Zagaria del clan dei Casalesi. Lo ha disposto il magistrato di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto le argomentazioni dei difensori dell'uomo, gli avvocati Angelo Librace e Gennaro Belvini. 

Il 63enne, nel 2019, era stato condannato in via definitiva ad 8 anni di carcere per associazione mafiosa. Era ritenuto il referente del boss Zagaria per quanto riguardava l'imposizione di apparecchiature videopoker nei bar di Casapesenna, San Marcellino e Trentola Ducenta. Nel 2022, su istanza dei difensori, venne scarcerato. Ma restava pendente la misura di sicurezza della libertà vigilata, per 3 anni, disposta con sentenza della Corte d'Appello e per la quale il pubblico chiedeva l'applicazione. 

I due difensori, Librace e Belvini, hanno evidenziato che attualmente non vi erano motivi per l'applicazione della misura. In particolar modo le tesi difensive dell’avvocato Angelo Librace riuscivano a dimostrare che non vi era alcun pericolo di allarme sociale e che la persona in questione aveva da poco intrapreso attività lavorativa. Argomentazioni che sono state sposate in pieno dal magistrato di sorveglianza che ha disposto la non esecuzione della misura di sicurezza. 

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