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Cronaca Casal di Principe

Sequestrato, denudato e picchiato: i video sui social per mostrare la violenza degli "Eiye"

I soldi di un investimento dietro l'irruzione al bar con asce e machete e l'aggressione. Indagine si allarga a mandante e affittuario della casa delle torture

Sequestrato, denudato e poi picchiato selvaggiamente. I video del pestaggio sono poi finiti nelle chat e sui social network per denigrare la vittima e rimarcare il potere criminale degli "Eiye", uno dei cult della mafia nigeriana presenti nel casertano e attivo in particolare nell'area di Castel Volturno. E' questo uno dei retroscena del sequestro di persona per il quale un 29enne nigeriano, sedicente capo della cellula, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Casal di Principe, guidata dal capitano Marco Busetto. 

Il sequestro nel bar

L'episodio si è verificato tra Casapesenna e Casal di Principe nell'ottobre 2022. Un ragazzo di 31anni viene raggiunto in un bar di Casapesenna, frequentato prevalentemente da migranti, da un gruppo composto da almeno 6 persone, il 29enne arrestato ed altri 5. Armati di asce e machete, prelevano la vittima e la trasportano di peso in auto. Un'azione fulminea avvenuta alla presenza di altri avventori dell'esercizio pubblico. 

L'aggressione in casa postata sui social

La vittima viene portata in un appartamento di Casal di Principe, preso in fitto da una persona terza alla vicenda delittuosa e su cui, comunque, sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti. La vittima viene denudata e picchiata. L'aggressione viene ripresa con i cellulari e finisce nelle chat e sui social network per rimarcare la potenza criminale degli "Eiye". L'uomo viene costretto a contattare i familiari a casa, in Nigeria. Viene chiesto un riscatto: 1500 euro. Per essere più credibile l'arrestato dichiara di essere a capo di una cellula degli "Eiye" e minaccia anche ripercussioni ai danni dei familiari qualora non paghino. Vengono effettuati due bonifici da 750 euro ciascuno. 

Il rilascio e la corsa in caserma

Una volta che viene rilasciato, il 31enne lascia di corsa la casa degli orrori. Un incubo durato una notte apparsa interminabile. Corre nella caserma dei carabinieri. I militari prestano le prime cure, poi raccolgono la sua denuncia. 

Un investimento dietro il sequestro

Si scopre che il movente del sequestro e del pestaggio sarebbe un investimento fatto da un altro nigeriano che pretendeva di riceverne i frutti prima. Non ricevendo i soldi investiti ha dato mandato al gruppo criminale per il recupero dei presunti crediti. Da poi nasce il sequestro, il pestaggio e la successiva estorsione sotto forma di riscatto. 

L'arresto

A distanza di 16 mesi circa dai fatti scattano le manette. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Napoli, ha permesso di ricostruire l'accaduto e individuare almeno uno dei responsabili, il promotore dell'aggressione, mentre gli altri 6 partecipi sono in via di identificazione. L'indagine ha confermato, inoltre, la presenza della mafia nigeriana sul territorio casertano e le sue modalità di azione, aggressive e spietate.   
 

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