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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Parcheggio di via San Carlo. "Variazioni al progetto e incarichi a rotazione pur di realizzare l'opera"

Ascoltato in Aula il luogotenente della guardia di finanza che ha condotto le indagini

Variazioni alle tavole grafiche del progetto presentato al Comune di Caserta recanti anche la firma del funzionario 'uscente'; direttori dei lavori che sono passati da tale ruolo a quello di politici mettendo mano alle norme attuative del piano regolatore vigenti all'epoca; direttori dei lavori intercambiabili per consentire la realizzazione dell'opera. È quanto emerso nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi, in particolare del boss Michele Zagaria, nel parcheggio di via San Carlo a Caserta.

Il luogotenente della Guardia di Finanza di Roma che condusse le indagini, sentito dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere i giudici Giuseppe Zullo e Norma Cardullo, ha svelato i retroscena dell'inchiesta coordinata dalla Dda partenopea. Sono finiti sotto processo Michele Patrizio Sagliocchi, il boss Michele Zagaria, l’attuale dirigente del Comune di Caserta Francesco Biondi, l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi nipote di Sagliocchi, Fabio Fontana, Teresa Capaldo, accusati a vario titolo di associazione a delinquere con l'aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico, trasferimento fraudolento di valori.

Il finanziere ha spiegato che la società che si interessò alla realizzazione del parcheggio interrato di via San Carlo a Caserta era riconducibile ai figli di Sagliocchi (che hanno proceduto per tali vicende con rito abbreviato) e che i primi atti che interessarono l'area dove poi è stato realizzato il parcheggio sono a firma di Francesco Biondi. "Nel luglio 2007 è stato sottoscritto l'atto di compravendita dell'area oggetto delle indagini tra la società riconducibile ai figli di Sagliocchi ed il proprietario dello spazio verde. Biondi certifica che la planimetria presentata è idonea perché possano realizzarsi i parcheggi interrati - spiega il luogotenente -. Nel 2008 vengono apportate dalla società di Sagliocchi delle variazioni tecniche alle tavole grafiche nell'ambito di una istanza finalizzata al rilascio del permesso a costruire e nel 2009 vengono approvate tali variazioni che riguardavano la previsione di due uscite di sicurezza e l'indicazione dei piani interrati suddivisi tra posti a rotazione e box. Tali variazioni, benché Biondi rivestisse un altro incarico e gli fosse succeduto Carmine Sorbo, recavano comunque la doppia firma. Il progetto originario secondo le norme tecniche di attuazione del piano vigente all'epoca doveva prevedere il 70% dei posti liberi a rotazione ed il 30% dei box. In quello presentato all'Utc di Caserta i posti liberi a rotazione erano presenti solo in un piano e per coprire il criterio normativo del 70% doveva essere impiegato anche il secondo piano interrato dove c'erano i box".

Dopo un periodo di 'silenzio', nel 2012, secondo gli accertamenti delle Fiamme Gialle, compaiono nel Municipio casertano atti che riguardavano la questione parcheggio di via San Carlo con la mutazione dei posti liberi a rotazione dal 70% al 30% dopo che era già stato rilasciato il permesso a costruire nel 2010 alla società oggetto di indagine. Nel frattempo si erano succeduti i direttori dei lavori: Antonio Pota,Carmine Domenico Nocera, Giuseppe Greco. Quest'ultimo, secondo gli accertamenti degli investigatori, dopo aver dismesso i panni di direttore dei lavori ed assunto le vesti di assessore all'Urbanistica, intervenne sulle norme tecniche di attuazione per una mutazione della percentuale della quota parcheggio che divenne definitiva con l'amministrazione di Pio Del Gaudio. Il luogotenente ha poi riferito di una conversazione tra Michele Patrizio Sagliocchi ed il cognato Aldo Riccardi, ex sindaco di Villa Literno durante la sua detenzione domiciliare in Abruzzo, sulla necessità di eliminare il "direttore dei lavori che crea problemi per mettere al suo posto quello che ci serve". Si torna in aula la fine del mese di gennaio per il prosieguo dell'escussione dell'ufficiale delle Fiamme Gialle.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dai pm della Dda Alessandro D'Alessio e Fabrizio Vanorio, l'imprenditore Sagliocchi, amministratore di fatto delle società che si sono succedute nella costruzione del centralissimo parcheggio interrato su tre piani, avrebbe complessivamente corrisposto, a titolo corruttivo, 270mila euro in contanti agli architetti e all'ex dirigente del settore Urbanistico del Comune (nella vicenda corruttiva venne coinvolto anche l'ex assessore Giuseppe Greco cui posizione è stata archiviata) per agevolare il rilascio del permesso a costruire e degli altri atti connessi e susseguenti, nonché per evitare controlli sul cantiere da parte delle autorità preposte.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giovanni Cantelli, Giuseppe Stellato, Enzo Di Vaio, Guido Diana, Michele Di Fraia, Paolo Di Furia, Emilio Martino, Alfonso Quarto, Alessandro Barbieri, Mauro Iodice, Stefano Montone, Giuseppe Ceceri. Il Comune di Caserta si è costituito parte civile rappresentato dall'avvocato Lidia Gallo.

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