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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Cellole

Pizzo e usura ai commercianti: "Non mi hanno pagato per i lavori e sono stato denunciato"

Casolare nel suo esame ha messo in dubbio il ruolo di vittima dell'imprenditore balneare taglieggiato

“Ho fatto dei lavori al chiosco di M.D.C. per circa 20mila euro, non ho percepito soldi e sono stato pure denunciato. Mi coinvolse Nicola Campanile, che si interessò dei lavori al chiosco a Baia Domizia, lo conoscevo da tanto tempo perchè entrambi di Quarto. Campanile lavorava nel settore del caffè con Giancarlo Alfiero, faceva il suo rappresentante. Io interagivo con Campanile e con Sauchella che poi ho scoperto essere socio di M.D.C. Nessuno mi pagò e io andai da M.D.C. per vedere se riuscivo a recuperare i soldi ma venni cacciato io e non misi più piede al chiosco. Parlai con Campanile ma non valse a nulla. Non sono mai stato pagato. Nonostante ciò i miei rapporti con Campanile non sono cambiati, sono rimasti sempre buoni”.

Sono le dichiarazioni dell’imputato Michele Casolare, rese nel corso dell'udienza celebratasi dinanzi alla terza sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - collegio presieduto dal giudice Luciana Crisci - nel processo per usura ed estorsione nei confronti di 3 commercianti di Cellole e Baia Domizia. Casolare ha riferito dei rapporti intercorrenti tra la vittima e il coimputato Nicola Campanile e del fatto che l’imprenditore taglieggiato non gli “sembrava poi così vittima”. Si torna in aula a maggio per l’escussione di altri testi della difesa.

Sul banco degli imputati sono finiti Achille Sauchella; Giancarlo Alfiero; Nicola Campanile; Michele Casolare; Riccardo Di Rosa; Maurizio Di Rosa che approfittando dello stato di indigenza delle loro vittime (tre commercianti) avrebbero estorto o riscosso somme anche 'prestate' comprensive di tassi usurari pari al 50% da corrispondere entro un mese, con l'applicazione di una mora da duemila euro per ogni mese di ritardo. La riscossione del quantum dovuto era resa più credibile dagli imputati - in particolare da Giancarlo Alfiero - con riferimento alle particolari modalità di recupero crediti in voga a Casal di Principe e care ai clan camorristici con tanto di minaccia di gambizzazione o di incendi dolosi delle attività commerciali. Gli accertamenti investigativi sono nati a seguito di una denuncia sporta da uno degli imprenditori vittima di estorsione da parte degli imputati, M. D. C. di Cellole - rappresentato dall'avvocato Lorenzo Montecuollo - grazie alla quale sono state ricostruite ulteriori condotte estorsive e usurarie ai danni di altri due imprenditori locali, G. N. e L. G.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Angelo Raucci, Luigi D'Anna, Leonardo Lombardi, Diego Di Bonito, Alfredo Della Rocca.

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