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Cronaca

Adesca 14enne sui social e pretende video hard: "Se non lo fai pubblico le tue foto nuda"

Un 28enne casertano è stato condannato in via definitiva ed arrestato. Le chat durante la pandemia nel mirino degli inquirenti

Un operaio 28enne, residente nel casertano, è stato condannato in via definitiva a 3 anni di reclusione per pornografia minorile e violenza sessuale. E' stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Treviso, coordinati dalla dirigente Immacolata Benvenuto e dalla Procura Distrettuale di Venezia e tradotto in carcere. 

I fatti risalgono al dicembre 2020, nel cuore delle restrizioni per la pandemia. Una ragazzina di 14 anni di Treviso, attraverso Facebook, aveva conosciuto un ragazzo che si è presentato come un 19enne (in realtà ne aveva però 25) e da cui è stata attirata in trappola: quotidiani scambi in chat, sempre più intimi, tanto da indurre la studentessa, ormai invaghita di quel ragazzo che appariva così dolce e premuroso, ad inviare alcune sue foto senza veli. Proprio quegli scatti sono diventati un'arma a doppio taglio, il mezzo con cui il 28enne chiederà alla 14enne di esporsi in maniera ancor più forte, con dei veri e propri video hard. "Se non mi mandi quel video, diffondo le tue foto nuda", l'avrebbe minacciata. Così la studentessa è stata costretta a fare, ponendo poi fine a quel rapporto virtuale durato per almeno due mesi.

A scoprire quanto stava avvenendo, riferiscono i colleghi di TrevisoToday, è stata la madre della 14enne che aveva notato un cambiamento di umore nella giovane, sempre più chiusa in sé stessa e poco desiderosa ad uscire di casa. Visionando lo smartphone della ragazza ecco la verità su quel comportamento: le foto, i video, i ricatti, i dialoghi tra l'orco e la giovanissima. La madre, con l'aiuto di una zia, ha fortunatamente deciso di denunciare tutto alla squadra mobile di Treviso: l'indagine, coordinata dalla Procura distrettuale di Venezia, ha portato in breve tempo ad individuare il 28enne, portando in breve tempo ad una condanna definitiva. E' stato riconosciuto come reato commesso anche quello di "violenza sessuale", nonostante non sia avvenuto nessun contatto diretto tra il casertano e la studentessa: è bastato quel video esplicito a configurare questo reato.

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