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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca San Prisco

Bambino scivola a bordo piscina, finisce incubo giudiziario per la campionessa olimpionica

Toth finita sotto processo per il mancato soccorso al piccolo: il giudice la assolve

Dall'oro alle olimpiadi alle aule di tribunale. È la parabola di Noemi Toth, 52 anni, ungherese di nascita e casertana di adozione, iridata ai giochi di Atene con il 'Setterosa' e ai mondiali di pallanuoto con l'Ungheria nel 1994.

L'incubo giudiziario della campionessa di pallanuoto inizia a luglio 2021. Un bambino di due anni scivola a bordo della vasca piccola dell'impianto comunale di San Prisco, gestita dalla società 'Circolo Villani', di cui Toth è legale rappresentante al momento dei fatti. Dopo l'infortunio il piccolo non sarebbe stato soccorso adeguatamente nell'immediato, questa l'accusa mossa dalla Procura. Solo il giorno successivo viene ricoverato all'ospedale Santobono di Napoli per le cure e gli accertamenti del caso.

Nel corso del dibattimento, il difensore dell'atleta, l'avvocato Gerardo Marrocco, riesce a far emergere che la responsabilità del minore fosse, al momento dell'incidente, in capo ad una scuola privata cui il piccolo è affidato. Inoltre, anche la madre del bambino si è decisa ad andare in ospedale soltanto il giorno successivo, non notando - evidentemente - segnali preoccupanti per le sue condizioni di salute.

Argomentazioni che il giudice Raffaele Ferraro, della terza sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha condiviso in pieno assolvendo la campionessa Toth perché "il fatto non costituisce reato".

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