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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Dragoni

Imprenditore ucciso e fatto sparire: processo immediato per 2 ma il memoriale è inutilizzabile

Carini e Russo a giudizio per il delitto di Sandro Ottaviani. Il Riesame 'elimina' il papello del presunto killer: "Quando lo ha consegnato ai carabinieri non era indagato"

Giudizio immediato per Alfredo Carini, 68enne di Letino, ed Antonio Cataldo Russo, 74enne di Dragoni, accusati di aver ucciso e fatto sparire il corpo dell'imprenditore Sandro Ottaviani, di Dragoni, scomparso nell'aprile del 2008.

Giudizio immediato

Questa la decisione del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto la richiesta del pm Gaudiano, titolare dell'inchiesta, di processare i due indagati, entrambi sottoposti a misura cautelare dal 15 novembre 2022 (Carini in carcere e Russo ai domiciliari per raggiunti limiti di età). Il processo prenderà il via a marzo dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere. Le difese - rappresentate dagli avvocati Paolo Falco, per Carini, ed Emanuele Sasso per Russo - adesso avranno 15 giorni per optare tra il giudizio ordinario o chiedere riti alternativi.    

Il memoriale inutilizzabile

Nel frattempo, il Tribunale del Riesame di Napoli (Decima sezione collegio E) ha depositato le motivazioni del provvedimento emesso il primo dicembre del 2022, confermando la misura cautelare applicata nei confronti di Carini e Russo. I giudici hanno ritenuto fondato il quadro indiziario il cui elemento di novità è stato rappresentato dalle dichiarazioni di un'amante di Carini alla quale l'uomo avrebbe confessato il delitto. Dalle motivazioni, però, emergerebbe una novità importante. La corte partenopea, infatti, ha accolto l'eccezione dell'avvocato Paolo Falco sull'inutilizzabilità del memoriale di Carini, in cui erano appuntati i suoi movimenti nel giorno del delitto, e che lo stesso 68enne aveva consegnato ai carabinieri a pochi giorni dalla scomparsa di Ottaviani. La Procura ha ritenuto tale memoriale un vero e proprio tentativo del Carini di depistare le indagini con una ricostruzione dei fatti ritenuta falsa e idonea ad allontanare le responsabilità dell’omicidio. Una ricostruzione che non è stata accolta dal Riesame che ne ha dichiarato la inutilizzabilità a fini probatori perché all’epoca dei fatti il Carini non era formalmente indagato e per tanto privo delle garanzie della difesa.

"Sono in grado di occultare un corpo"

L'esclusione del diario, però, non va ad inficiare un lavoro di ben 14 anni da parte degli inquirenti che hanno ascoltato centinaia di persone informate sui fatti, coinvolgendo anche i Ris di Roma per la ricerca delle tracce del corpo di Ottaviani, con attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, cani molecolari, perquisizioni e sequestri di decine e decine di armi in possesso degli indagati. Anche su Russo, difeso dall’avvocato Emanuele Sasso, il Riesame ha confermato la misura della detenzione domiciliare, applicata in luogo del carcere solo per il suo raggiunto limite di età, e resta fermo il convincimento del riesame circa il suo materiale contributo per il brutale assassinio. L'indagato, oggi 74enne, sembrerebbe essere un grande conoscitore dei luoghi interessati dalle indagini: addirittura ritrovò circa 20 anni fa un cadavere scomparso nelle montagne di Dragoni. Per questo è considerato dalla Procura e dai giudici del riesame in grado di occultare le tracce di un omicidio. Le difese hanno presentato il ricorso in Cassazione ove tenteranno una difesa in termini di illegittimità del provvedimento emesso dal Tribunale di Napoli.

Il movente dell'omicidio

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Ottaviani venne convocato per ricevere 175mila euro relativi al contratto di locazione dell'officina di Carini, di cui si cercava di definire la vendita. La vittima, giunta in officina il giorno della scomparsa, sarebbe stata indotta a seguire i due indagati in un luogo ignoto senza riuscire ad avvisare nessuno. Qui Ottaviani sarebbe stato ucciso ed il suo corpo fatto sparire. A dare nuovo impulso alle indagini è stata una donna che nel 2008 avrebbe auto una relazione con Carini.  Il 68enne le avrebbe rivelato "di aver commesso tante cose brutte come ad esempio di aver tirato giù delle persone dal basamento che non venivano più fuori". I due indagati, nel frattempo, continuano a professarsi innocenti per il brutale delitto. 

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