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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cellole

Prof ucciso e dato alle fiamme: polvere da sparo sul cappello del killer. Chiuse le indagini

Gli accertamenti del Racis dei carabinieri hanno dato esito 'positivo'. Adesso i pm si preparano a chiedere il processo per l'84enne Angelo Gentile

Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere  Angelo Gentile, 84enne di Baia Domizia, è il killer di Pietro Caprio, insegnante di scienze motorie 58enne di Cellole in servizio a Minturno e socio di una cooperativa di salvataggio attiva sul Litorale Domizio, ritrovato carbonizzato a bordo di una Dacia Duster vecchio modello in prossimità della Pineta di Cellole, in località Pietre Bianche, nella tarda mattinata di sabato 4 novembre.

Sono giunti i risultati dei test disposti su richiesta dei sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore ed effettuati dal reparto specializzato dei carabinieri di Roma, il Racis. Esami tecnici necessari per ritrovare tracce di polvere da sparo. Lo stub effettuato sul cappello indossato da Gentile al momento del suo arresto è risultato positivo. Ci sono tracce di polvere da sparo. Permane quindi l’ipotesi più accreditata e al vaglio degli inquirenti: Caprio sarebbe stato attinto da un colpo d’arma da fuoco proveniente dal fucile dell'84enne e poi dato alle fiamme per cancellare ogni traccia. Per stessa ammissione di Angelo Gentile ai pm sammaritani non utilizzava le armi in suo possesso da anni. Tesi che stride con il risultato dei test effettuati giacché lo stub rileva tracce di polvere da sparo recenti. Per la Procura è certa la responsabilità di Angelo Gentile. È stato chiuso il fascicolo a suo carico ed i sostituti procuratori Fiore ed Esposito si apprestano a richiedere il rinvio a giudizio per il killer 84enne.

Angelo Gentile, venne fermato con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. I carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca sono risaliti all'omicida grazie alle immagini dei circuiti di videosorveglianza pubblici installati via Pietre Bianche, dove si nota la vettura dell'84enne, una Fiat Palio, che si affianca a quella della vittima, una Dacia Duster, in direzione del canneto presente in quella località. Dopo circa 20 minuti dai filmati si vede solo la vettura dell'indagato lasciare la località Pietre Bianche a Baia Domizia. Le successive indagini dei militari hanno fatto sì che si risalisse a Gentile.A casa dell'indagato i carabinieri hanno ritrovato due fucili da caccia a doppietta e sottoposto l'auto a sequestro. 

Sentito dai pubblici ministeri per 4 ore in sede di interrogatorio Angelo Gentile, assistito dal suo legale Gabriele Gallo, ha ammesso di conoscere la vittima dal 2002. In quell'anno Pietro Caprio gli avrebbe 'prestato' 10.000 euro la cui ultima 'rata di estinzione' risale a qualche settimana fa. Ha dapprima negato di aver utilizzato l'auto nel pomeriggio di venerdì 3 novembre, fascia oraria in cui si è consumato l'atroce delitto in soli 20 minuti per poi ‘ magicamente’ ricordare l’utilizzo della propria vettura per accedere al fondo sito nella località del ritrovamento della vittima. L’84enne avrebbe poi fornito agli inquirenti un diverso scenario. Pietro Caprio era in compagnia di una donna in intimità e c’era un uomo poco distante appostato che li osservava. Versione dei fatti non credibile agli occhi degli investigatori. 

Nella mattinata del 4 novembre Pietro Caprio giaceva al posto di guida a bordo della Dacia Duster completamente annerita e con parte dei vetri infranti a causa dell'incendio quando è stato ritrovato da due guardie venatorie della sezione Federcaccia di Sezione di Cellole che hanno allertato i soccorsi. La pioggia torrenziale dei giorni scorsi ha evitato che il rogo coinvolgesse il canneto in prossimità del quale è stata fatta la macabra scoperta.

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