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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Grazzanise

Minacce ai titolari del bar, la messaggera in aula: "Voleva ficcargli un coltello in gola"

Il processo a carico dell'ex affiliato al clan accusato di tentata estorsione, atti persecutori e detenzione illecita di arma da taglio

"Conosco Plinio fin da bambina. Mi disse che aveva litigato con loro e mi chiese di riferire un messaggio di avvertimento. Non so perché li odiava così tanto". Sono le dichiarazioni rese dinanzi al giudice monocratico Marzia Pellegrino, da una donna di Grazzanise che divenne 'messaggera' di minacce ed avvertimenti per conto di Plinio Di Bello, 45enne di Grazzanise, ex affiliato al clan dei Casalesi, finito sotto processo per tentata estorsione, atti persecutori e detenzione illecita di arma da taglio.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura sammaritana nell'ottobre 2016 Di Bello, assistito dall'avvocato Francesco Parente, avrebbe minacciato di morte i titolari di un bar del centro cittadino di Santa Maria La Fossa. "Ti devo ammazzare", "i cornetti te li devo fare rimanere in gola". Erano le parole proferite quotidianamente nei confronti dei fratelli gestori dell'esercizio commerciale accompagnate a umiliazioni, vessazioni e continue pretese di denaro pari a 10 euro giornalieri. A seguito di una discussione per il rifiuto dei gestori del bar di elargire denaro a Di Bello quest'ultimo spedì la donna escussa dal giudice monocratico per riferire di aver nascosto un coltello nel locale e che "erano stati fortunati perché la prossima volta glielo avrebbe ficcato in gola". Il coltello venne poi ritrovato nel cestino della spazzatura in bagno nel locale. Si torna in aula nel mese di marzo per l'escussione delle parti offese.

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