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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Estorsioni per il clan, scarcerato il ras dei Casalesi

È quanto disposto dal tribunale di sorveglianza di Napoli

Detenzione domiciliare per Mario Raffaele De Luca, 42enne di Casal di Principe, figlio di Giancarlo De Luca, storico affiliato al clan dei Casalesi del gruppo Bidognetti. È quanto disposto dal tribunale di sorveglianza di Napoli dopo l'accoglimento dell'istanza del legale di De Luca, l'avvocato Ferdinando Letizia. De Luca Junior è stato destinatario di un provvedimento cautelare nel maggio scorso poiché coinvolto insieme ad altre 9 persone in una inchiesta della Dda partenopea su estorsioni aggravate dalla metrologia mafiosa.

L'attività d’indagine, protrattasi da agosto 2017 a gennaio 2018, esitata nel provvedimento restrittivo eseguito poi dai carabinieri della Sezione Operativa di Casal di Principe sotto la direzione ed il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito di monitorare un gruppo di individui dediti all’attività estorsiva nei territori di Casal di Principe, Teverola, Frignano, San Cipriano d’Aversa, Marcianise e Castel Volturno. La compagine, ricostituitasi sotto la guida di Mario De Luca storico membro del clan dei Casalesi, ha posto in essere un sistema integrato di controllo delle attività commerciali agendo sia direttamente nei confronti dei commercianti che indirettamente tramite l’acquisizione di una tangente sul recupero crediti di somme dovute.

Gli indagati si sarebbero infatti presentati con il fine di recuperare un credito, presso l’attività di una delle vittime minacciandola di morte e rompendo alcuni macchinari con una mazza da baseball. Le somme sarebbero anche state estorte da soggetti gravati da una difficile situazione economica che, per far fronte alla richiesta, hanno dovuto tramutare il compenso in ceste di generi alimentari e beni di consumo, tangenti richieste per soddisfare esigenze di soggetti carcerati o di altri sodali.

Il gruppo ha dimostrato la sua operatività anche nel settore dei “cavalli di ritorno”, intromettendosi direttamente nella dinamica di restituzione di un’auto rubata nel parcheggio di un grosso centro commerciale. L’intero panorama info-investigativo emerso ha dunque restituito un’immagine di un gruppo pienamente operativo che ha agito, in un contesto di momentaneo vuoto di potere in seno alla camorra casalese, onorando le regole e le logiche caratterizzanti del clan.

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