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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Estorsione da 40mila euro alla titolare del vivaio: in due rischiano il processo

Fissata l’udienza preliminare per Diana e Ragnino. Le richieste per un debito del fratello in carcere della vittima

Fissata l'udienza preliminare per Francesco Diana, 46enne imprenditore di San Cipriano d'Aversa (fratello dell'ex assessore Orlando Diana, coinvolto nell'inchiesta della Dda di Napoli sul business delle cooperative sociali) e Tommaso Ragnino, 49enne di Maddaloni (già coinvolto in un'inchiesta della Dda partenopea sulle piazze di spaccio a Maddaloni) accusati di tentata estorsione, aggravata dalla metodologia mafiosa, ai danni di una donna marocchina, titolare di due vivai a Maddaloni.

Il gip Alessandra Grammatica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta del sostituto procuratore Domenico Verde, ha fissato per il mese di maggio l'udienza preliminare nei confronti dei due indagati, assistiti dagli avvocati Enzo Domenico Spina, Ferdinando Letizia e Valerio Stravino.

Secondo la ricostruzione dei magistrati antimafia Francesco Diana e Tommaso Ragnino avrebbero ‘millantato’ l’appartenenza al clan dei Casalesi per estorcere denaro. Vittima la madre di un ragazzo marocchino, naturalizzato maddalonese, detenuto in carcere a Bergamo. Le indagini, partite a seguito della denuncia sporta dalla donna, hanno permesso di accertare che Diana e Ragnino, arrivando anche a minacciarla di morte, le avrebbero ripetutamente chiesto di consegnare 40mila euro, suddivise in tre tranche da 25mila, 12mila euro e 3mila euro, quale corrispettivo di presunti pregressi debiti del figlio della vittima.

In sede di interrogatorio, però, è emerso un quadro della vicenda ben diverso reso dai due indagati che hanno negato gli addebiti contestati chiarendo le loro posizioni. I nuovi scenari emersi hanno portato all'esclusione dell'aggravante della metodologia mafiosa.

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