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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Vigilanti della Reggia assenteisti, condannati in quattro

Le indagini hanno permesso di accertare che si assentavano volontariamente, per diverse ore, dal posto di lavoro durante l'orario in cui avrebbero dovuto svolgere le loro mansioni

Una condanna e quattro assoluzioni. È quanto disposto dal giudice monocratico Norma Cardullo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti degli 'assenteisti' del servizio di vigilanza presso la Reggia di Caserta. Condannato ad un anno e cinque mesi di reclusione Giovanni Maiale; assolti Benedetto Petriccione, Leonisio Ammirati, Francesco Martone,Giovanni Di Sarno.

Gli imputati vennero coinvolti in un'inchiesta della squadra mobile della Questura di Caserta che nel maggio 2018 eseguì l’ordinanza di custodia cautelare che impone l'obbligo di presentarsi quotidianamente ad un ufficio di polizia, immediatamente prima dell'inizio dell'orario lavorativo e immediatamente dopo la sua conclusione. L’operazione, a seguito di una accurata attività di indagine coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, ha visto coinvolto Giovanni Maiale nei cui confronti si procede per i reati di truffa aggravata e continuata, nonché di false attestazioni sulla presenza in servizio. In particolare, l'attività investigativa, fondata prevalentemente su pedinamenti ed intercettazioni video ambientali, ha consentito di raccogliere un grave compendio indiziario a carico degli indagati, per condotte di "assenteismo" dal posto di lavoro, costantemente reiterate nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2016.

Le investigazioni, infatti, hanno permesso di accertare che entrambi i destinatari della misura si assentavano volontariamente, per diverse ore, dal posto di lavoro durante l'orario in cui avrebbero dovuto svolgere le loro mansioni, privi di qualsivoglia autorizzazione da parte della Direzione amministrativa competente, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un Ente pubblico e in violazione dei doveri inerenti il pubblico impiego svolto. I dipendenti, agendo in tal modo, si procuravano un ingiusto profitto pari alla porzione di stipendio percepita, pur non lavorando, arrecando un pari danno all'Ente pubblico di appartenenza, che ha retribuito prestazioni lavorative non effettuate e con l'ulteriore danno patrimoniale e di immagine correlato alla mancata presenza del dipendente, per giunta addetto ad un delicato servizio, quello di vigilanza, all'interno della " Reggia", esposta così al rischio di atti di vandalismo e non solo. L'inchiesta prese le mosse proprio dalla commissione di un furto, agevolato evidentemente proprio dalla mancanza della sorveglianza che gli imputati avrebbero dovuto assicurare. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Filippo Barberi Spirito, Iole Giuliano, Carmela Ferraro.

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