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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Camorra e politica, Dda replica alle difese nel processo al sindaco

Si sono concluse le arringhe degli avvocati

Proseguono le arringhe degli avvocati nel processo a carico del primo cittadino di Maddaloni Andrea De Filippo, della consigliera comunale Teresa Esposito, del fratello Eduardo Esposito, dell'altro fratello Giovanni Esposito, della madre Carmela Di Caprio, dell'imprenditore Salvatore Esposito e dei dipendenti Nunzia Di Donato e Enrico Pisani accusati a vario titolo, di corruzione elettorale aggravata dall'agevolazione mafiosa, in particolare il clan Belforte.

Dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale presieduta dal giudice Giovanni Caparco con a latere Francesco Maione hanno preso la parola gli avvocati Romolo Vignola, Franco Liguori, Gianluca Giordano, Gabriele Gallo rispettivamente nell'interesse di Salvatore Esposito, Eduardo Esposito e Carmela Di Caprio, Teresa Esposito, Nunzia Di Donato. Nel collegio difensivo sono stati impegnati anche gli avvocati Aldo Tagliaferro, Dezio Ferraro, Mario Corsiero, Massimo Trigari.

L'indagine della Dda di Napoli che vede coinvolti gli imputati riguarda le elezioni 2018: secondo i magistrati antimafia l'ex primo cittadino di Maddaloni avrebbe ottenuto l'appoggio di un imprenditore in cambio di 'controlli vessatori' ai danni di un concorrente nella distribuzione del gas. Un accordo facilitato, secondo l'accusa, dalla famiglia Esposito per la presenza di Antonio, considerato il referente del clan Belforte a Maddaloni.

Nella precedente udienza il sostituto procuratore della Dda partenopea Luigi Landolfi formulò le sue richieste di condanna:un anno di reclusione per il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, con pena sospesa; 5 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex consigliera comunale Teresa Esposito; 4 anni di reclusione suo fratello Eduardo Esposito; 3 anni di reclusione per l'altro fratello Giovanni  Esposito; 3 anni e 6 mesi di reclusione per la mamma Carmela Di Caprio; 2 anni di reclusione per l’imprenditore Salvatore Esposito; 1 anno di reclusione per Nunzia Di Donato e Enrico Pisani, per i quali pure è stato invocato il beneficio della sospensione della pena. Si torna in aula per le repliche del pm la fine del mese di aprile.

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