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Cronaca Caiazzo

Mastella, sconcerto per coinvolgimento Fabio Sgueglia

Caiazzo - In seguito al polverone che ha coinvolto anche i vertici provinciali Udeur, riceviamo e, per dovere di cronaca, pubblichiamo: “Annunziata aveva rifiutato tutti i diktat dell'Udeur. Uno riguardava anche Fabio Sgueglia che Ferraro voleva...

In seguito al polverone che ha coinvolto anche i vertici provinciali Udeur, riceviamo e, per dovere di cronaca, pubblichiamo: “Annunziata aveva rifiutato tutti i diktat dell'Udeur. Uno riguardava anche Fabio Sgueglia che Ferraro voleva come componente del nucleo di valutazione. Sempre dagli atti della Procura di Santa Maria Capua Vetere risulta emblematico il caso di Luigi Annunziata, direttore dell'Azienda Ospedaliera Sant'Anna e Sebastiano di Caserta, inizialmente supportato dall'Udeur ma poi finito nelle mire dell'associazione per non aver acconsentito ad alcune nomine di primari graditi al partito. Una strategia di delegittimazione, scrivono i magistrati, messa in atto attraverso interpellanze pretestuose «strumentalmente dirette alla verifica dell'idoneità al ruolo» nonché «una generale condizione di isolamento politico dell'Annunziata, attestata dalla espressione della Lonardo secondo cui l'Annunziata era da considerarsi per lei e per il marito "un uomo morto"». Una strategia perseguita anche attraverso la stampa diretta «in modo non equivoco a costringere Annunziata (nominato inizialmente in quota Udeur, ndr) a conferire loro una utilità consistita nel determinarlo a dirigere le sue funzioni in favore degli appartenenti al partito». Da cui si era svincolato dopo un appoggio iniziale, scrivono i magistrati, in quanto aveva deciso «di non recepire le loro indicazioni tanto da: operare nominare alcune nomine di primari ospedalieri non gradite alla Lonardo al Mastella, fra cui quella di tale Sergio Izzo, fratello di Mino Izzo, parlamentare di Forza Italia; non designare i primari dei reparti di cardiologia e di neurochirurgia secondo le indicazioni della Lonardo; non designare come primario ospedaliero un medico neurologo segnalatogli dal Ferraro (consigliere regionale Udeur ndr) in quanto medico di fiducia di suo padre; non designare come capo ufficio tecnico dell'azienda ospedaliera tale ing. Napoletano segnalatogli dal Ferraro; non designare come componente del nucleo di valutazione dell'azienda ospedaliera tale Fabio Sgueglia, persona a lui segnalata dal Ferraro». «Eventi - concludono i magistrati - non verificatisi a causa della fermezza opposta dall'Annunziata». Il tutto nonostante le pressioni fatte dal presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo, «la Nutella» secondo il nomignolo che le è affibbiato in alcune intercettazioni, che attraverso l'intercessione di alcuni uomini vicini al partito provò a parlare con l'Annunziata delle nomine da fare all'azienda ospedaliera. «Senti... - spiega al telefono il direttore - l'ospedale già sta male e sai bene che le persone che stanno intorno a Clemente sono tutti peggio di me. Io ero il peggiore, e figurati un poco il resto appresso che sono! Digli, da parte mia non c'è nessuna disponibilità (...). Io non incontro nessuno perché non tengo nessuno da incontrare. Perché prima fanno le cose... e non mi deve dire che essa presidente del consiglio che mi va pittando torno torno a tutte le cene dicendo che io sono malamente... ». Un concetto espresso al telefono anche il 19 aprile 2007: «Vedi che questa non è una questione che si può ricomporre - spiega Annunziata - Loro tengono l'esigenza del neurochirurgo e del cardiologo. Tu hai capito un poco? Questa (Lonardo ndr) dopo che mi ha fatto l'interrogazione dall'assessore, dopo che mi sta ca****do il c****o... parla male di me... va trovando il neurochirurgo e il cardiologo? Il neurochirurgo.... De Falco di Pozzuoli. Chi è? Uno sconosciuto che tiene 56 anni».

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