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Cronaca Grazzanise

Allevatori protetti da Ciccio 'e Brezza: "Avvertimenti con biglietti e latte di benzina"

Il pentito Zagaria chiarisce il coinvolgimento di Lanna: "Era un mio uomo di fiducia. Ha guadagnato 80mila euro"

"Martino Lanna è un allevatore bufalino di Grazzanise che conosco da oltre 20 anni. Era il mio uomo di fiducia, è stato vicino a me da 2003 fino al 2019 qua che mese prima del mio arresto. Gli imprenditori pagavano a Lanna le estorsioni perché sapevano che lui faceva capo a me, era visto come una persona del clan dei Casalesi. Martino Lanna per stare con me si intascò la bellezza di 80.000 euro". Sono le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Francesco Zagaria, alias Ciccio e' Brezza, nel corso dell'udienza celebratasi dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - presieduta da Giovanni Caparco con a latere i giudici Francesco Maione e Patrizia Iorio - nel processo per la 'protezione' offerta dallo stesso pentito ad imprenditori ed allevatori zootecnici della Terra dei Mazzoni che vede sul banco degli imputati Martino Lanna, 53enne di Grazzanise (stralciata la posizione del coimputato Allman Troca, 39enne albanese, resosi irreperibile).

La vicenda vede protagonisti Ciccio e' Brezza (che ha definito la sua posizione in abbreviato con una condanna a 4 anni di reclusione), Martino Lanna e Troca Allaman che per il Sostituto Procuratore della Dda di Napoli Maurizio Giordano si sarebbero resi responsabili di episodi estorsivi aggravati dalla metodologia mafiosa al fine di favorire il clan dei Casalesi fazione Zagaria. Il pentito escusso dal magistrato antimafia ha chiarito la natura dei rapporti con il coimputato Lanna che era un "suo uomo di fiducia" e lo schema subito dagli estorti. Veniva lasciato loro in prossimità delle loro aziende o ditte un biglietto con un numero di telefono o una latta di benzina. Le vittime contattavano quel numero di telefono e veniva fissato un appuntamento per gli accordi di rateizzazione.

"Per gli allevatori mi avvalevo di Troca Allaman. Era un albanese specializzato in furti di mezzi agricoli. Spesso li commissionavo io quei furti così poi gli allevatori si rivolgevano a me e pagavano per riottenerli. Mi vedevano come un protettore, non sapevano che erano già designati. Per gli altri mi avvalevo di Lanna. Mi bastava dirgli non ti dimenticare di...e lui già sapeva cosa fare".

Secondo quanto ricostruito dai magistrati antimafia Ciccio e' Brezza avrebbe offerto la sua protezione ad imprenditori ed allevatori zootecnici del Basso Volturno in nome di Michele Capastorta Zagaria. Sono quattro gli episodi estorsivi che la Dda contesta agli imputati compiutisi tra il 2011 al 2013 con richieste estorsive occultate da una protezione che andavano dai 1500 agli 8.000 euro per gli imprenditori e allevatori taglieggiati. Si torna in aula a per l'esame dell'imputato Martino Lanna assistito dall'avvocato Francesco Parente.

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