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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Operazione Dia: confiscati beni per 110 miolioni di euro a boss dei 'mazzacane' Salvatore Belforte

Marcianise - Beni per un valore complessivo di 110 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Napoli e dal Tribunale di Santa Maria Capua al boss Salvatore Belforte, 50 anni, di Marcianise. Gli agenti della Direzione investigativa...

Beni per un valore complessivo di 110 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Napoli e dal Tribunale di Santa Maria Capua al boss Salvatore Belforte, 50 anni, di Marcianise. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni, che su proposta del direttore della Dia è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Belforte, esponente di spicco del clan omonimo collegato ai Casalesi, attualmente detenuto. La confisca riguarda oltre 60 immobili, per un valore complessivo di 110 milioni di euro: interi stabili con decine di appartamenti, 8 appezzamenti di terreno, 8 società, 18 rapporti finanziari, una mega-villa da oltre 4.000 metri quadrati in località Vaccheria, acquistata ad un'asta pubblica dall'imprenditore Salvatore Tartaglione, incensurato, soprannominato «'o sergente», ritenuto dalla Dia prestanome e referente economico dei Belforte. La confisca di 110 milioni di euro al gruppo Belforte del clan dei Casalesi, sottolineano alla Dia, rappresenta "un importante risultato nell'azione di aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti dalle organizzazioni mafiose, svolta dalla Direzione investigativa antimafia attraverso complesse ed articolate indagini di natura economico-patrimoniale". Il clan camorristico Belforte, alias "mazzacane", è considerato un gruppo di primo piano nella realta' criminale casertana, particolarmente attivo nei territori di Marcianise e dei comuni limitrofi. In particolare, le attivita' investigative svolte dal Centro operativo della Dia di Napoli hanno consentito di svelare il ruolo dell'imprenditore Salvatore Tartaglione.
Attraverso accertamenti patrimoniali ed info-investigativi, gli uomini della Dia di Napoli hanno dimostrato che il boss Salvatore Belforte reimpiegava i proventi di attivita' criminose in acquisti di beni immobili e di attivita' commerciali, attribuendoli fittiziamente, per eludere la normativa antimafia, a Tartaglione ed ai suoi familiari.

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