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Domenica, 28 Aprile 2024
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Lavoratori licenziati 'snobbati' dai sindacati: "Ci rivolgeremo a un giudice"

Chiusura su ogni possibile trattativa nei confronti dei 6 ex dipendenti dell'associazione Prevenzione Sicurezza Edile

Nuovo capitolo della lotta per i propri diritti portata avanti da 6 lavoratori, ex dipendenti dell'associazione Prevenzione Sicurezza Edile, e i sindacati. Dopo gli incontri con prefetto e presidente dell'Ance di Caserta da parte dei lavoratori, i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil hanno deciso di aprire uno spiraglio incaricando i propri avvocati di avviare una trattativa.

"Una trattativa che escludeva - fanno sapere i lavoratori - ogni possibile ricollocazione lavorativa e questo è un fatto gravissimo per un sindacato. La trattativa quindi era da un punto di vista risarcitorio. Noi consideriamo che il licenziamento sia illegittimo e ad oggi ancora non sappiamo le motivazioni. A fine luglio, quindi, provvediamo ad inviare le nostre richieste, anche tenendo presente il trattamento economico attuato nei confronti di lavoratori che erano andati via in precedenza. La risposta era attesa a inizio settembre e, dopo un sollecito del nostro avvocato, tra l'11 e il 12 settembre ci è stato detto che non spetta niente ai lavoratori licenziati e che le richieste sono altre e quindi non ci sono le basi per una trattativa".

La posizione assunta dai sindacati, quindi, chiude a ogni possibilità di trattativa nonostante siano state le stesse sigle sindacali ad ammettere di poter dirimere la questione economicamente. I lavoratori, quindi, si ritrovano al punto di partenza ma non demordono perché vogliono far valere i propri diritti.

Sulla questione interviene Rossella Borrelli, portavoce dei lavoratori: "Sicuramente presenteremo ricorso e chiederemo tutto ciò che ci spetta, anche in considerazione del fatto che quanto abbiamo chiesto non è altro che quello che è stato riconosciuto ad altri lavoratori che sono andati via in precedenza, alcuni dei quali tra l'altro a pochi anni dalla pensione".

E non solo: "Noi chiediamo anche un risarcimento danni per aver subito pressioni psicologiche, che documenteremo, per la possibilità di chiusura e che si sono perpetrate soprattutto negli ultimi due anni. Per andare incontro alle difficoltà economiche dell'Ente avevamo anche deciso di rinunciare a un contratto a tempo pieno per uno part time. Una decisione assunta nel 2015 con la garanzia, attraverso un accordo scritto, di lavorare sempre una volta che l'associazione fosse stata risanata. Ora che i conti sono stati risanati ci hanno licenziato. Tutte queste cose le porteremo dinanzi a un giudice".

La Borrelli sottolinea l'atteggiamento assunto dai sindacati: "A Caserta si pensa bene di smantellare l'associazione che si occupa di sicurezza nei cantieri edili, lasciando sguarnito un intero territorio di una figura prevista dalla legge e che quindi i sindacati dovranno comunque ripristinare. Quindi non si comprendono i motivi di questa decisione. Senza contare che sia prima che dopo il licenziamento, avvenuto a maggio, abbiamo più volte chiesto un incontro con i sindacati ma ci è stato sempre rifiutato".   

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