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Domenica, 28 Aprile 2024
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In 8 mesi oltre tremila incidenti sul lavoro e 4 morti nel casertano

I dati Inail resi noti dai sindacati. Manifestazione in prefettura per un nuovo patto sulla sicurezza: "Basta vittime"

Nel casertano sono 4 le morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2022. Lo riferisce la Uil Pensionati della Campania che evidenzia come a livello regionale nel 2022 ci siano state già 40 morti bianche con una media di 5 decessi al mese, l'1,8% su mille infortuni. 

Elevato, sempre nello stesso periodo, anche il numero, pari a 24.510, degli infortuni sui luoghi di lavoro. Nello stesso periodo del 2021, pur considerando che per un periodo alcune attività erano sospese per il lockdown, evidenzia la UilP Campania, gli incidenti erano stati meno della metà, esattamente 10.968. Analizzando i dati Inail a livello locale, nei primi otto mesi di quest'anno a Napoli e provincia si è registrato il numero più elevato di incidenti sul lavoro con 11.481 casi. Seguono Salerno e provincia con 6.045 incidenti, Caserta e provincia con 3.123 incidenti, Avellino con 1.090 e Benevento con 953. 

Analizzando i dati dell'Inail a fare impressione sono le variazioni, tutte con il segno più, occorse tra il 2021 e l'anno in corso. Se nel 2021, tra gennaio ed agosto, in Campania gli infortuni furono 10.968, nel 2022 sono stati 22.692 con una variazione numerica di +11.724 e in percentuale del +106,9%. La maggiore variazione, +145,2%, si è registrata nel mese di gennaio (1.649 infortuni nel 2021, 4.044 nel 2022). La provincia nella quale si è registrato il maggior numero di incidenti mortali è quella di Napoli: 16. Seguono Salerno con 14, Caserta con 4, Avellino e Benevento con 3. In termini percentuali, però, le cose cambiano: su mille infortuni la percentuale di decesso nella provincia di Avellino è pari a 2,8%, in quella di Benevento a 3,1, a Caserta segna l'1,3, a Salerno il 2,3 e a Napoli l'1,4.

Per questo stamattina i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato davanti alla prefettura di Caserta per chiedere un nuovo patto per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un assaggio locale in vista della manifestazione nazionale in programma sabato 22 ottobre. "È più che mai prioritario, alzare l’attenzione e vigilare sull’osservazione sulle misure di prevenzione, protezione e controllo per il rispetto delle normative per evitare che lavoratrici e lavoratori che escono di casa per andare a lavorare possano effettivamente tornarci - si legge in una nota congiunta delle tre sigle sindacali - È ora che la salute e la sicurezza sul lavoro vengano e trovino la loro priorità assoluta, gli infortuni e le morti sul lavoro devono essere riconosciuti come vera e propria emergenza nazionale, e, su questo territorio fortemente impattato dal fenomeno, alla luce anche dei dati preoccupanti che si evincono dalle pubblicazioni Inail nella regione Campania".

"Non possiamo più piangere morti sul lavoro - proseguono i sindacati - La vita delle persone deve venire prima del profitto, la sicurezza del lavoro deve essere considerato un investimento, un valore condiviso, diffuso e trasmesso all’intera collettività". Cgil, Cisl e Uil di Caserta chiedono che si implementi anche a livello locale una strategia complessiva sulla tutela della salute e la salvaguardia della sicurezza sui posti di lavoro. Una strategia che può e deve essere finanziata anche con PNRR e i fondi europei e nazionali e che si lega a doppio filo con la regolarità contrattuale, il rispetto dei CCNL, e la legalità.

"Per Terra di Lavoro è una questione dirimente collegata su più livelli alle difficoltà sistemiche di questo territorio, alla crisi del settore produttivo, e dei servizi, alla precarietà e alla legalità e - non ultimo - la questione ambientale e della Terra dei fuochi. Occorre riattivare la Cabina di Regia tra Prefettura, Sindacati e Associazioni datoriali e renderla permanente, occorre un impegno costante da parte di tutti i soggetti coinvolti per fermare la strage nei luoghi di lavoro. Il dramma delle morti, degli infortuni, delle malattie professionali può e deve essere arrestato se tutti faranno la propria parte", concludono i sindacati.

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