rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Giudice ama la poesia e non scrive le sentenze: "Fatto un macello ma non morirò magistrato"

Il procedimento disciplinare ad Anastasio per i provvedimenti non depositati a Santa Maria Capua Vetere: "Schiantato a sezione più inqualificabile del Civile". Il perito lo difende: "Non è soddisfatto" ma un avvocato lo ha denunciato

Sono oltre 200 le sentenze non scritte nei termini nel corso del suo incarico di giudice civile a Santa Maria Capua Vetere. Una "violazione" che è costata al giudice Ernesto Anastasio, magistrato napoletano di 54 anni, una sanzione e il trasferimento a Perugia oltre a diversi procedimenti disciplinari (nel complesso sarebbero 800 i provvedimenti non depositati) ed un'indagine penale avviata a suo carico in seguito alla denuncia di un avvocato di Santa Maria Capua Vetere per la quale è stato sentito dal pm del tribunale di Roma, competente per i presunti reati contestati ai magistrati.

Il procedimento disciplinare

Anastasio, oggi giudice di sorveglianza in Umbria, a giugno si è presentato dinanzi al Consiglio Superiore della Magistratura per il procedimento disciplinare avviato a suo carico in cui la Procura Generale della Corte di Cassazione lo accusa di gravi violazioni ai "doveri di diligenza e laboriosità", prospettando per lui l’immediata sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. Lo riferisce il Corriere della Sera. Il procedimento riprenderà a novembre per valutare la riunione di più procedimenti disciplinari pendenti per "questioni di economia processuale.

La perizia: "Non è soddisfatto del suo lavoro e tende a boicottarlo"

Nel corso dell'udienza è stato escusso il perito Stefano Ferracuti, medico e professore ordinario di psicopatologia forense a La Sapienza di Roma, che ha sottoposto Anastasio ad una perizia per valutare se sussistessero patologie che impedissero ad Anastasio di poter svolgere le proprie funzioni. "Non ne ho rilevate", ha chiarito Ferracuti che poi ha ribadito: "E' portatore di una condizione personologica abbastanza complessa" che "unita ad una serie di difficoltà esistenziali portano ad un'oggettiva procrastinazione e irrisolutezza nell'adempiere a determinate condotte". Il consulente ha poi sottolineato come Anastasio "si trova a svolgere un ruolo professionale che non è soddisfacente per i suoi obiettivi esistenziali". In altri termini "si è trovato a fare un lavoro che non genera alcun tipo di soddisfazione personale essendo i suoi interessi e la sua immaginazione orientati in altri campi" dalla letteratura alla poesia. "Questo pone un problema di adeguamento complessivo al ruolo". E ancora. "Si sente oppresso dal lavoro, quello che fa non è quello che avrebbe voluto e tende a boicottarlo. Lo sa, ma allo stesso tempo può far poco per evitarlo ... Si trova a vivere una vita che non avrebbe voluto vivere ed ha difficoltà ad uscirne". Nelle sue conclusioni, Ferracuti pur evidenziando che non sussistano questioni di "incapacità" ha ribadito come ci siano problemi di "idoneità": "non riesce a scrivere (le sentenze nda) perché non vuole fare quello che sta facendo" cioè "potrebbe svolgere altre mansioni. Non è idoneo a fare il lavoro di giudice, ad esempio, potrebbe fare il capo bibliotecario". 

Il giudice si difende: "Ho fatto un macello. Non morirò magistrato"

Anastasio ha poi preso la parola in aula. "Mi sono sfogato con il professor Ferracuti - ha detto Anastasio - Non gli ho fatto mistero di niente e ai test che mi ha somministrato ho risposto furiosamente". Poi la confessione. "Io vivo questa situazione di dissidio interiore - ha detto - Non l'ho voluta palesare nei precedenti procedimenti disciplinari in quanto mi illudevo di poterla superare con le mie forze. Non credo che morirò magistrato". Oggi "so che sto facendo il magistrato di sorveglianza a Perugia e gli stessi avvocati che in un primo momento mormoravano per qualche giorno di ritardo sulle decisioni hanno cominciato a difendermi". Sicuramente "non è giusto che un giudice combini tutto questo macello di provvedimenti non depositati - ha dichiarato ancora - fare il magistrato di sorveglianza mi piace e vorrei portare a termine il quadriennio".

Anastasio poi lancia anche accuse: "Nonostante avessi chiesto di essere assegnato a funzioni penali — ha urlato davanti al Csm — sono stato schiantato sul ruolo più incommentabile e inqualificabile del Civile di Santa Maria Capua Vetere. Non è vero che vanno separate le carriere di giudici e pm, ma quelle tra Civile e Penale. Ma questa è una verità della quale non si vuole nemmeno sentir parlare", ha concluso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giudice ama la poesia e non scrive le sentenze: "Fatto un macello ma non morirò magistrato"

CasertaNews è in caricamento