Capitale della Cultura, Santa Maria Capua Vetere si candida. "Mirra si è svegliato dal torpore"
La dura nota dei consiglieri comunali di opposizione
“Santa Maria Capua Vetere Capitale della Cultura 2027: finalmente l’amministrazione Mirra si sveglia dal torpore, ma dimentica di ringraziare chi ha proposto la candidatura”.
“Anche se in ritardo - e dietro nostro suggerimento - il sindaco Mirra si è svegliato dal lungo sonno nel quale era caduto e ha riconosciuto che non era un gioco la candidatura di Santa Maria Capua Vetere a Capitale Italiana della Cultura, ma un’opportunità da prendere sul serio al fine di cogliere tutti i vantaggi in termini di sviluppo economico, turistico e sociale per l’intera collettività”.
Così Raffaele Aveta, capogruppo di “Alleanza per la Città - Movimento 5 Stelle”, commenta l’annuncio del sindaco Mirra relativo alla candidatura della città prevista per il 2027.
“Anche questa volta, peró, dimentica di riconoscere il lavoro svolto dall’opposizione, dal momento che abbiamo sottoposto la questione all’attenzione del consiglio comunale tempo fa attraverso una mozione che è stata poi approvata all’unanimità. Tra l’altro, si tratta di un progetto ambizioso ed impegnativo, per il quale ci siamo battuti fin dalla campagna elettorale.
Speriamo che questa volta Mirra coinvolga tutti gli attori istituzionali e le forze economiche e sociali della città nella preparazione del dossier di candidatura e non escluda, come suo solito, il confronto con le forze di opposizione.
Per essere pronti per il 2027 consiglierei comunque al sindaco di accelerare il passo sia in termini di programmazione culturale che di valorizzazione delle opere pubbliche, visto che in questi sette anni poco è stato fatto da questi punti di vista”.
“Siamo sempre stati convinti - incalza il consigliere Italo Crisileo - delle potenzialità di Santa Maria Capua Vetere come punto di riferimento culturale e turistico. Per questo ci siamo battuti per portare avanti l’idea della candidatura a Capitale della Cultura, anche quando gli stessi che oggi sposano il progetto lo liquidavano con divertita sufficienza”.
