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Domenica, 28 Aprile 2024
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In tre vincono il Premio Nazionale Don Peppe Diana

Menzione speciale all’imam Izzedin Elzir e al rabbino Gad Piperno, entrambi di Firenze, per la loro testimonianza di pace

Oggi, 21 marzo, assegnato il Premio Nazionale Don Diana-Per amore del mio popolo. Giunto alla 14esima edizione, il Premio è stato istituito dal Comitato Don Peppe Diana, da Libera Caserta e dalla famiglia di don Giuseppe Diana, ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994.

Per l’edizione 2024 meritevoli del riconoscimento sono il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, Savina Pilliu che con la sorella Rosa Maria si è opposta per anni agli interessi della mafia, Fabrice Rizzoli, fondatore dell’associazione Crim’HALT.

Per la sezione Menzioni: Anna Motta e Giuseppe Paciolla, l’associazione Avis for kenyan children,  Giuseppina Casarin. Nell’anno del conflitto mediorientale, i promotori del Premio, hanno deciso di assegnare una Menzione speciale all’imam Izzedin Elzir e al rabbino Gad Piperno, entrambi di Firenze, per la loro testimonianza di pace.

Ecco le motivazioni:

  • a Renato Nitti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, con una lunga esperienza alla Dda di Bari. Tra i massimi esperti in Italia dei traffici illeciti dei rifiuti, ha promosso il progetto della prima ‘Procura Green’, divenuto modello di sostenibilità per le varie articolazioni della Pubblica Amministrazione. Sostiene da anni la realizzazione di progetti umanitari in Africa e sui temi della giustizia e legalità incontra gli studenti di ordine e grado ricorrendo sempre a nuove forme di dialogo;
  • a Savina Pilliu, che con la sorella Maria Rosa, scomparsa nel 2021, ha condotto una lunga battaglia contro gli interessi criminali di imprenditori collusi con la mafia. Una storia di resistenza vissuta nella città di Palermo che ha visto le due donne, fin dagli anni ’80, contrapporsi all’espansione edilizia da parte di alcuni costruttori che si erano impossessati con forza dei loro immobili. Non si sono mai piegate al potere mafioso, denunciando in ogni sede, nonostante le numerose intimidazioni subite.
  • a Fabrice Rizzoli, docente di Geografia del crimine organizzato alla Scuola di alta formazione sugli studi e le politiche internazionali francese "Heip", fondatore dell'associazione francese Crim'HALT, che ha tra gli obiettivi quello di promuovere una cultura e una conoscenza comune del fenomeno criminale ispirandosi a modelli stranieri. Autore di ‘La mafia dalla A alla Z’, Rizzoli, che ha a lungo studiato il modello di gestione dei beni confiscati del Casertano, ha lavorato affinché anche in Francia il quadro normativo prevedesse l’uso sociale dei beni sottratti ai mafiosi. E’ impegnato sui temi della giustizia e della legalità, con particolare attenzione alle vittime innocenti delle mafie, che oggi in Francia non possono contare su alcuna tutela dello Stato.

Per la sezione Menzioni: 

  • a Anna Motta e Giuseppe Paciolla, genitori di Mario Paciolla, cooperante napoletano morto il 15 luglio 2020 in Colombia, dove si trovava come volontario dell’Onu. Depistaggi e lati oscuri non hanno consentito la ricostruzione della verità e i genitori, che non credono all’ipotesi del suicidio, combattono con perseveranza e resilienza per affermare la giustizia, non solo per il figlio ma per tutti gli attivisti dei diritti umani impegnati in terre difficili;

  • Giuseppina Casarin, ideatrice e fondatrice del coro ‘Voci dal mondo’ nato nel 2008 all’interno del quartiere Piave di Mestre, in provincia di Venezia. Grazie al canto, è riuscita a realizzare un progetto d’integrazione, inclusione sociale e convivenza che ha saputo mettere insieme persone di nazionalità provenienti da tutto il mondo;

  • ad "Avis Casalnuovo for Kenyan Children", associazione impegnata nel supporto della comunità di Muyeye in Kenya. Nel villaggio africano ha realizzato il "Progetto Sanità" che ha la finalità di garantire adeguato supporto logistico e medico scientifico. Con l’aiuto delle autorità locali l'associazione ha preso in gestione un padiglione fatiscente e in disuso del Municipal Hospital di Malindi, lo ha ristrutturato, attrezzato e trasformato in un efficiente reparto Maternità.

Menzione speciale al rabbino capo Gadi Piperno e all’imam Izzedin Elzir, entrambi di Firenze che, la sera del 23 ottobre, insieme a migliaia di cittadini hanno camminato insieme per la pace in Medio Oriente, in una delle prime manifestazioni europee seguite all’attacco di Hamas del 7 ottobre e alla dichiarazione di guerra di Israele, con l’avanzamento dell’esercito nella Striscia di Gaza. Nel corteo che ha percorso le strade di Firenze con la partecipazione di circa diecimila persone, si sono stretti la mano, lanciando un messaggio chiaro e forte di dialogo e condivisione.  

Il Premio sarà consegnato nella consueta cerimonia del 4 luglio che si terrà a Casa Don Diana, sede del Comitato don Peppe Diana a Casal di Principe, nel giorno in cui don Giuseppe Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno.

Il Premio, opera dell’artista Giusto Baldascino, consiste in una Vela versione in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana, verrà consegnato il 4 luglio a Casa don Diana, nel giorno in cui don Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno.

Il Premio nazionale è assegnato a personalità che hanno saputo meglio incarnare, nel campo artistico, sociale, religioso, politico, economico, delle professioni, il messaggio di Don Diana contribuendo alla denuncia, alla resistenza e alla costruzione di comunità libere alternative alle mafie.

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