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Strutture pubbliche e Consulte, il Pd: "Pacchi di Natale"

Critiche dai Dem per i nuovi fitti per la concessione di spazi comunali

Due "pacchi". Così il Partito Democratico ed il gruppo dei Giovani Democratici di Recale definiscono l'istituzione delle Consulte ed il regolamento e le tariffe per la concessione di struttuire pubbliche, approvate di recente dall'amministrazione del sindaco Raffaele Porfidia.

"Quest’anno sotto l’albero, al posto dei doni che ci aspetteremmo di trovare, – ironizza il segretario del PD recalese Michele Lasco – l’Amministrazione comunale ha provveduto a confezionare due grossi “pacchi”, nell’accezione napoletana del termine". L’istituzione delle Consulte aveva già attirato pesanti critiche da parte dei Giovani Democratici, il cui segretario Michele Landolfo aveva esternato sui social il proprio disappunto per la scelta di istituire organismi che, invece di coinvolgere la cittadinanza nella vita pubblica, sono composti principalmente da consiglieri comunali e includono solo un paio di cittadini, per di più sottoposti alla nomina, e all'ingerenza, degli amministratori che possono influenzarne scelte ed operato.

"Un altro “pacco” - a detta del segretario dei democratici recalesi Michele Lasco - è stato confezionato con l’approvazione in giunta delle tariffe per l’uso delle strutture comunali quali palestra, auditorium e la struttura di Camposciello, che l’amministrazione con molta fantasia cerca si spacciare per teatro. Siamo consapevoli che è necessario dare un contributo per usufruire degli spazi comunali, ma le tariffe approvate ci sembrano uno sproposito rispetto al servizio che viene fornito e saranno il de profundis per le attività che i tanti gruppi e associazioni, con tanti sacrifici soprattutto economici, hanno portato avanti finora. Ma ciò che sconcerta maggiormente è la scappatoia che viene furbescamente concessa: basta sottomettersi alla magnanimità della maggioranza consiliare per ottenere il patrocinio che rende tutto gratuito. Insomma, dietro la laconica frase “limitatamente ad iniziative di interesse pubblico” si nasconde il potere arbitrario di concedere o meno la gratuità, trasformando questo provvedimento in una straordinaria macchina di sottomissione.

A nostro avviso – conclude Michele Lasco - per rimanere nei limiti della decenza democratica il regolamento va immediatamente rivisto, abbassando le tariffe e facendo pagare tutti indipendentemente dal patrocinio, oppure definendo, per eliminare qualsiasi discrezionalità, un apposito allegato al regolamento che identifichi in modo assolutamente oggettivo quali sono le iniziative di interesse pubblico".

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