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Politica Castel Volturno

Sfiducia presidente del consiglio, il voto di Sperlongano ancora decisivo

La mozione di revoca è stata firmata da sette consiglieri. I voti devono essere nove perchè Natale vada a casa

La consigliera di Fratelli d’Italia Veronica Sperlongano ancora una volta ago della bilancia nell’amministrazione Petrella. Dopo la mozione di revoca del presidente del consiglio comunale da parte di 7 consiglieri con la richiesta di convocazione della seduta consiliare straordinaria, il voto della consigliera determinerà di nuovo le sorti dell’Assise.

Sono solo sette i consiglieri sottoscrittori. Si tratta di Antonio Luise, Francesca Luongo, Giovanni Milone, Assunta Grieco, Vincenzo Riccardo, Dario Napolitano, Giuseppe Daria. Per mettere in discussione il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale Giulio Natale occorrono 9 voti. L’indizione della seduta consiliare entro il termine di trenta giorni svelerà se ci sarà l’ennesimo colpo di scena. Per i 7 consiglieri l’ottavo voto sarà quello del sindaco Luigi Petrella mentre il nono sarà affidato a Sperlongano che non potrà non presentarsi in consiglio. Una mossa che già venne utilizzata dalla consigliera ‘banderuola’ (per i suoi continui trasferimenti tra maggioranza ed opposizione) nello scorso consiglio comunale dove all’ordine del giorno c’era la votazione della sfiducia al primo cittadino castellano. Luigi Petrella si salvò in calcio d’angolo proprio grazie all’assenza strategica per i più, della consigliera di Fdi.

I consiglieri che hanno sottoscritto la missiva diretta a Giulio Natale hanno motivato la mozione di sfiducia affermando che "il presidente del Consiglio ha rinunciato al suo ruolo di imparzialità al di sopra delle parti e degli schieramenti politici sottoscrivendo e facendosi portatore della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e dell'amministrazione comunale poi respinta nella seduta del 18 dicembre 2023". Non solo la sfiducia al sindaco Luigi Petrella ha fatto storcere il naso ai 7 consiglieri ma anche che "lo stesso attraverso una serie di condotte politiche realizzate all'interno del Consiglio ed in altre sedi ha assunto un atteggiamento incompatibile con il ruolo istituzionale super partes attribuito alla funzione di garante della corretta dinamica politico-amministrativa dell'Ente comunale".

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