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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Marino e pezzi di maggioranza lasciano l'aula: bloccata mozione su salario minimo. Imbarazzo nel Pd

Il sindaco intercettato prima della discussione: "Ce ne andiamo però". Il caso segnalato alla segretaria Elly Schlein

"Ce ne andiamo però". Così il sindaco di Caserta Carlo Marino (Pd) prima della discussione in aula sulla dignità retributiva negli appalti comunali. Una frase captata dal microfono del presidente del consiglio comunale Lorenzo Gentile e che ha preceduto l'uscita dalla sala consiliare di quasi tutta la maggioranza ad eccezione dei due consiglieri Pd presenti (Matteo Donisi e Gianni Comunale mentre Andrea Boccagna e Greco non hanno partecipato all'assise) e dei tre consiglieri del gruppo Italia Viva (Massimiliano Palmiero, Pasquale Antonucci e Roberto Peluso). 

Un episodio che crea imbarazzo nel Partito Democratico che sta portando avanti la battaglia sul salario minimo dentro e fuori dal parlamento. In tal senso andava la mozione presentata dai consiglieri Donisi (Pd) e Raffaele Giovine (Caserta Decide) presentatore della proposta. Una mozione che di fatto non è stata votata per la mancanza del numero legale. Ma il rinvio potrebbe avere ripercussioni anche sul piano politico nazionale finendo addirittura sulle scrivanie del Nazareno. 

Ma cosa è successo? Per comprenderlo bisogna fare un passo indietro. Qualche minuto prima quando i consiglieri Donisi e Giovine (quest'ultimo esponente d'opposizione) non hanno votato l'ordine del giorno sul progetto Sai (attualmente sospeso dal ministero). L'ordine del giorno viene approvato e si passa alla mozione sul salario minimo. 

La proposta - presentata dalla rete nazionale "UP - Su la testa!", e condivisa da ampi pezzi della maggioranza - tra cui il Partito Democratico e Italia Viva - avrebbe impegnato il Comune a istituire un salario minimo di 10 euro lordi l’ora negli appalti pubblici.  Prima che Giovine prendesse la parola, Marino è stato intercettato nel dire: "Ce ne andiamo però". Poi la maggioranza - ad eccezione dei tre di Italia Viva ed i due del Pd - esce dall'aula facendo venire meno il numero legale. 

"La proposta di oggi avrebbe dato dignità alle lavoratrici e ai lavoratori del Comune di Caserta. Lavorare sotto 10 euro lordi l’ora non è lavoro, è sfruttamento,” dichiara il Consigliere Raffaele Giovine. “Dopo il caso che ha coinvolto il centro antidiscriminazioni LGBTQIA+, è la seconda volta che il Sindaco non condivide gli indirizzi politici della sua Segretaria nazionale. Mi ritroverò a scrivere ad Elly Schlein e alla commissaria Susanna Camusso. È inaccettabile questa continua dissonanza dai valori rispetto a chi, come me e come i consiglieri rimasti in aula, prova a rappresentare in aula le ragioni di giustizia sociale e ambientale. Sono convinto che sia solo un incidente di percorso e che la prossima volta in Aula, il sindaco non farà mancare il suo voto”.

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