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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Elezioni provinciali. Boom di Oliviero nella lista del Pd mentre scoppia il 'caso Caserta'

Il presidente del consiglio regionale incassa 10285 preferenze ed fa eleggere due consiglieri. Il fronte Graziano si salva mentre Boccagna chiude a 'zero' e festeggia con De Rosa

Il blocco Pd-Movimento 5 Stelle è il secondo più votato alle elezioni provinciali. Ma scoppia il "caso Caserta" con il consigliere comunale Andrea Boccagna - indicato dal sindaco e presidente Anci Carlo Marino - che chiude a zero voti.

L'area Oliviero supera il 50% interno

A fare la parte del leone, come da previsioni, è stato il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero che elegge i suoi due candidati - Michele Caporaso e Marco Cicala - ottiene il posto di primo eletto in termini assoluti e porta alla lista 10285 preferenze sulle 19308 totali. Numeri che forniscono una chiara indicazione sulla leadership all'interno dei democrat di Terra di Lavoro (volevano addirittura espellerli). Va detto che nelle preferenze di area sono confluite sui due candidati anche quelle dei gruppi alleati, quello del Capoluogo sull'asse Tresca-De Michele-Donisi-Cimmino e quello del gruppo di Dario Abbate.

Il primo eletto Caporaso: "Dopo 30 anni nostra comunità torna in Provincia"

E' il sindaco di Sant'Angelo d'Alife Michele Caporaso il primo eletto in termini assoluti alle consultazioni con con 6176 preferenze. Questo il dato delle urne. Caporaso, presidente della Comunità Montana, annuncia la propria volontà a rappresentare "il Matese in seno all’assise provinciale, dando la possibilità al piccolo comune matesino di cui è sindaco di avere un consigliere provinciale dopo trent’anni di vacatio", si legge in una nota. 

Il fronte Graziano si salva con Belardo

Alla fine, l'area che fa riferimento al parlamentare Stefano Graziano (di cui fa parte anche la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e l'ex senatrice Lucia Esposito) riesce ad eleggere Speranza Belardo di Sant'Arpino che ottiene 2650 preferenze ponderate ed un posto in consiglio. Non un risultato 'eccezionale' ma che serve comunque a salvare la faccia. 

Gli indipendenti e il Movimento 5 Stelle

Nella lista vanno segnalati i risultati più che dignitosi incassati dai due candidati indipendenti Pino Magliocca di Maddaloni (1888) e Concetta Gentili di Capua (1793).

Mentre i tre candidati del Movimento 5 Stelle ottengono complessivamente 2593 preferenze (1382 Dario Aurilio e 1211 Rosalba Cibelli). "Alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Caserta emerge un dato politico non trascurabile: la somma dei voti ottenuti dai candidati del MoVimento 5 Stelle è maggiore dei numeri che potevamo esprimere attraverso i nostri amministratori. Questo significa, al di là di tutto, che esiste un interesse verso la nostra compagine politica, che vanta una forte credibilità sia nazionale che locale, nei comuni dove siamo chiamati ad amministrare. Andiamo avanti con buone premesse guardando ai prossimi appuntamenti elettorali a livello comunale, di europarlamento e regione", si legge in una nota congiunta di  Agostino Santillo, Vicepresidente del Gruppo M5S alla Camera dei deputati; Enrica Alifano, parlamentare del MoVimento 5 Stelle; Giuseppe Buompane, Coordinatore provinciale del MoVimento 5 Stelle.

Il caso Caserta

La vera sconfitta per il Pd arriva dal Capoluogo. Andrea Boccagna, indicato dal sindaco e presidente dell'Anci Carlo Marino, chiude a 'zero' voti. Possibile sia stata fatta una scelta di virare su qualche altro candidato (Belardo) ma questo ridimensionerebbe un'area in cui ci sono un parlamentare e un'eurodeputata. Più probabile, invece, che i voti che non tornano siano finiti alla lista dei Moderati, tra Marcello De Rosa e Massimo Russo. Un'indicazione in tal senso arriva dai festeggiamenti proprio di De Rosa a cui Boccagna ha preso parte in prima fila e con tanto di abbracci. Qualcosa che va oltre il fair play elettorale. 

Donisi: "Serve analisi su riorganizzazione del Pd"

"Quello della lista PD-M5S è un ottimo risultato: siamo la seconda lista della provincia, primi tra le compagini partitiche, eleggiamo 3 consiglieri provinciali in opposizione all'alleanza Magliocca-Zannini e per un pugno di voti non sblocchiamo anche il quarto seggio - commenta il consigliere comunale di Caserta Matteo Donisi - Per questo penso che innanzitutto vada ringraziata la Commissaria Camusso, che ha consentito questo risultato e ha tenuto unito il partito, chiudendo finalmente la tragicomica stagione delle richieste di espulsione ed eleggendo una compagine ben rappresentativa: due uomini e una donna che amministrano nell'agro, nell'alto casertano e nella conurbazione. Credo sia superfluo commentare i rapporti di forza evidenziati dalla competizione interna alla lista, sono fin troppo manifesti, non si discostano dalle previsioni e non aggiungono nulla alla discussione. Vanno invece ringraziati tutti i candidati, che hanno per lo più ottenuto risultati importanti in una competizione difficile. Piuttosto è evidente che il partito abbia un problema sui grandi comuni. Il magrissimo risultato della fascia E, perfettamente esemplificato purtroppo dal "caso Caserta", impone una discussione molto seria sulla riorganizzazione del PD sul territorio. I voti mancanti dei grandi comuni hanno, di fatto, impedito di ottenere anche il quarto seggio", conclude.

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