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Elezioni, nel Pd iniziano le tensioni. Un consigliere e 4 membri del direttivo contro il segretario

Contestata l'azione di Tresca: "Chiamati solo a ratificare le decisioni prese". Nel mirino la nuova candidatura a sindaco di Carlo Marino

Si accende il dibattito politico in vista delle prossime elezioni amministrative di Caserta ed iniziano ad emergere anche i ‘distinguo’ interni al Partito democratico sulla futura ricandidatura di Carlo Marino. Lunedì sera si è tenuta la riunione del coordinamento di circolo del partito del Capoluogo, convocata dal segretario Enrico Tresca, che ha annunciato la riunione del centrosinistra in programma per questa sera. Un summit (svolto da remoto) che, di fatto, come affermano il consigliere comunale Enzo Battarra ed i componenti del direttivo Giovanna Abbate, Maria Canzano, Angela Cerrito e Pietro Canzano, è servita solo per ratificare scelte già prese. “Solo così si può spiegare - si legge in una nota indirizzata al segretario provinciale Emiddio Cimmino - la convocazione di un tavolo delle forze del centrosinistra in vista delle prossime elezioni amministrative, annunciata alla stampa, e della riunione del coordinamento cittadino con appena 24 ore d’anticipo rispetto ad essa. Insomma si dà tutto per già deciso, e il coordinamento cittadino è utile soltanto per ratificare posizioni già prese evidentemente altrove, con le rappresentanze istituzionali del Partito”.

Per i membri del direttivo “si ribaltano le regole del processo che dovrebbe presiedere ad una decisione democratica: ossia la convocazione del coordinamento cittadino in cui aprire una profonda e allargata discussione sull’esperienza amministrativa in corso che ha presentato e presenta luci, ma anche vastissimi limiti. È davvero incomprensibile - aggiungono - che, di fronte a questi limiti più che evidenti (non a caso la città e la provincia di Caserta sono all’ultimo posto per gli indici di qualità della vita) non si senta il bisogno di avviare, prioritariamente, un confronto interno, il più possibile, approfondito per raccogliere indicazioni e proposte di lavoro e, poi, aprire il necessario rapporto con le altre forze politiche del centrosinistra. Non è la prima volta che ciò accade e non vogliamo, in questa sede, ripercorrere tutti gli episodi che, negli ultimi anni, hanno caratterizzato una gestione del partito totalmente schiacciata sull’amministrazione comunale: vogliamo esprimere ancora una volta il nostro dissenso su questi metodi di conduzione del partito che, invece, più che mai ha bisogno di raccogliere e valorizzare tutte le sue energie in una fase così difficile e inedita (vedi effetti del Covid) della vita della nostra città e del nostro Paese. Infine, proprio perché siamo molto interessati alle sorti del nostro partito, nonché della nostra città, porteremo questo dissenso in tutte le sedi opportune al fine di invertire questa tendenza e avviare una prospettiva del necessario cambiamento”.

In realtà non è un mistero che una parte del Pd, soprattutto quella vicina al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, sia da tempo su posizioni diverse rispetto a quelle del sindaco uscente Carlo Marino. Ora bisogna valutare le conseguenze delle rotture in atto nel centrosinistra, compresa quella con Italia Viva.

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