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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Centri sanitari chiusi, Mocerino(Udc): Ancora malgoverno

Napoli - La Campania, e Napoli in particolare, si appresta a vivere l'ennesimo disagio in ambito sanitario. Da oggi venti centri di riabilitazione accreditati dall'ASL NA1 non potranno più esercitare la loro attività. Un disastro che potrebbe...

La Campania, e Napoli in particolare, si appresta a vivere l'ennesimo disagio in ambito sanitario. Da oggi venti centri di riabilitazione accreditati dall'ASL NA1 non potranno più esercitare la loro attività. Un disastro che potrebbe portare a 4000 licenziamenti, alla chiusura dei centri, che si dicono sul dissesto finanziario, e a problemi evidenti a quanti usufruiscono dei trattamenti messi a disposizione da questi centri, servizi erogati grazie al supporto del Sistema Sanitario Nazionale. La causa sembra essere l'esaurimento del volume di prestazioni previste e l'inadempimento delle obbligazioni contrattuali assunte dall'ASL: ben 35 mensilità non sono state rimborsate dall'azienda sanitaria. Da domani VENTIMILA assistiti rischiano per la propria salute. Le strutture sono al collasso, non ricevono neanche più le rimesse dagli enti finanziatori subendo una discriminazione, tutto per un malfunzionamento del sistema ASL. Oggi comincia la serrata dei titolari dei centri che chiedono il pagamento mediante rimessa del primo semestre 2009 e la certificazione dei crediti di tutto il 2008. L'onorevole Carmine Mocerino, capogruppo UDC, membro della commissione Sanità e Sicurezza Sociale, così si è espresso in merito: "Ciò che stiamo vivendo è solo l'ennesimo atto del malgoverno campano in ambito sanitario. Un sistema che da anni sopperisce le emergenze, le tampona. Oggi c'è un commissariamento che non riesce a decollare, un assessore che continua a vacillare nel suo tentativo di governo. Questo il risultato: venti centri chiusi per mancanza di pagamento da 35 mesi. Oggi c'è bisogno di uno slancio diverso, un sistema che davvero possa rilanciare la sanità campana e non lasciarla alle sorti. Un sistema innovativo che non gravi sulle tasche dei cittadini e che garantisca i diritti dell'ammalato. Il futuro federalismo tanto "decantato" porterà diversi problemi al sistema locale, che già si presenta danneggiato. È ora di dire basta a questo modo di agire e progettare effettivamente soluzioni diverse per garantire un futuro certo a realtà ospedaliere come i centri riabilitativi."

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