rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica San Nicola la Strada

Elezioni, Motta (Pdci): 'Auspico unit sinistre'

San Nicola la Strada - Anche se tutti gli esponenti politici si affrettano a negare che sia già partita la campagna elettorale per le elezioni della prossima primavera (regionali e, si spera, provinciali a Caserta) nessuno può negare che al chiuso...

Anche se tutti gli esponenti politici si affrettano a negare che sia già partita la campagna elettorale per le elezioni della prossima primavera (regionali e, si spera, provinciali a Caserta) nessuno può negare che al chiuso delle proprie sezioni politiche esponenti di spicco e i "peones" o "borracciari" che dir si voglia, si dielttano a ragionare su quale strategia adottare per le regionali e per le provinciali. San Nicola La Strada non sfugge certo a questo assunto, fermo restando che i leader partitici aspettano indicazioni dal livello superiore, appunto quello provinciale. Ad esempio, chi, invece, ammette di sondare il terreno è Salvatore Motta, portavoce cittadino dei Comunisti Italiani che ha un unico desiderio che vorrebbe si concretizzasse al più presto: l'unità di tutte le sinistre. Pio desiderio il suo, almeno per il momento, visto anche quello che sta accadendo nella città capoluogo con il rimpasto della giunta Petteruti ed il siluramento della D'Amico. "Per quello che da esterno posso dire" - ha affermato Motta - "è che la D'Amico nel suo ruolo si è comportata bene e mi dispiace per lei che l'abbiano defenestrata". Sul versante più prettamente cittadino, Motta sottolinea con grande enfasi che "Sono nato Comunista, ho vissuto e tuttora vivo da Comunista, ho sempre e solo militato e ancora milito in un partito Comunista. Finché rimarrà un solo Comunista, sicuramente quello sarà Salvatore Motta!". Una dichiarazione che gli fa onore, ma che non è servita a farlo entrare in consiglio comunale lo scorso 2006, quando anche a livello nazionale ci fu la debacle dei veri comunisti. "Come primo rappresentante Pdci a San Nicola, sono partito da "solo" e non temo di assumere il gravoso compito di ricominciare daccapo all'indomani dell'abbandono da parte dell'ex segretario provinciale e dei suoi stretti fidi. Nel 2001" – ha aggiunto Motta – "mi presentai da solo alle Comunali con una lista essenzialmente di "riempitivi" e non indigeni o residenti. In tale occasione il Pdci riuscì a prendere oltre 230 voti. Nel 2006 il Pdci alle Comunali prese a malapena 200 voti, nonostante la folta presenza di "nigriani" appoggiati dal loro indiscusso spirito guida (pur dedicandomi alla campagna elettorale esclusivamente per l'intero partito e non per quella personale, contribuii più di tutti con i miei 69 voti di preferenza ottenuti). Ho sempre affrontato le problematiche e le controversie interne al Pdci nel suo luogo naturale, ossia nel partito, e senza fughe prima della sconfitta. Sono fortemente per l'unità dei Comunisti e non per le divisioni. La prima opzione è vincente e convincente, mentre l'altra sicuramente perdente e destinata al fallimento. Ben venga quindi il tanto osteggiato centralismo democratico, se esso possa servire a far rispettare le regole e la disciplina di partito. Potrebbe sembrare una formula obsoleta, ma nel vecchio Pci risultava efficace e necessaria per ottenere il consenso popolare. Il rispetto delle regole è il sale della democrazia" – sottolinea – "e di certo non rientrava nei dettami dello stalinismo. Da quando lasciai la guida della sezione del Pdci sannicolese all'indomani delle elezioni comunali del 2006, solo la mia voce solitaria si è alzata, tramite i giornali locali o volantinaggio fai da te, per denunciare le lottizzazioni scellerate, il tentativo di vietare la libera espressione di pensiero tramite lo strumento del volantinaggio, la riapertura di nuove discariche, l'indiscriminato aumento della tassa sui rifiuti a fronte di un carente servizio erogato, l'attacco della laicità nelle istituzioni pubbliche".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, Motta (Pdci): 'Auspico unit sinistre'

CasertaNews è in caricamento