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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

DErcole: Acqua potabile per delibera di Bassolino

Napoli - “I cittadini dei comuni vesuviani ed in particolare quelli di Ercolano, Portici, Sam Giorgio a Cremano e Torre del Greco, da mesi bevono acqua potabile per deliberazione vesuviana. C’è da crederci”. E’ quanto sostiene il capogruppo...

“I cittadini dei comuni vesuviani ed in particolare quelli di Ercolano, Portici, Sam Giorgio a Cremano e Torre del Greco, da mesi bevono acqua potabile per deliberazione vesuviana. C’è da crederci”. E’ quanto sostiene il capogruppo regionale di Alleanza nazionale, Francesco D’Ercole, alla notizia che con una delbera, la 1617 del 14 settembre scorso, firmata dal governatore Antonio Bassolino, la Regione Campania ha autorizzato lo sforamento dei valori massimi (fino a 2,5 mm per litro e per tutto il 2007) della percentuale ammissibile di fluoro presente nell’acqua che sorga dai rubinetti di quest’area. “Un fatto obiettivamente gravissimo. Evidentemente – continua – se c’è un limite massimo alla presenza di sostanze chimiche nell’acqua potabile è perché superato quello c’è pericolo per la salute del cittadino. Altrimenti, non avrebbe alcun senso stabilire dei parametri da non superare”. “Il fatto – sottolinea ancora – che a questo sforamento ci sia stato anche il “si” del Ministero della salute non può assolutamente cambiare i termini del discorso. Perchè se fissare dei limiti serve ad evitare pericoli per la salute dei cittadini, questi parametri una volta definiti, ovviamente sulla base di consolidati criteri scientifici, non possono e non devono essere derogati, neanche con un “si” ministeriale che probabilmente ha più motivazioni politiche che scientifiche”. “Certo – rileva – ci si potrà dire che quel limite è definito per difetto, una soglia d’allarme per poter intervenire prima che si arrivi al punto di non ritorno, ma anche se così fosse, il liquido che, nel frattempo, sgorga dai rubinetti, non è quella “chiara, fresca e dolce” cantata da San Francesco, ma è un acqua da “codice rosso” e che, comunque, nasconde delle insidie e dei pericoli. Seppure leggeri”. “La verità che sconcerta di più – conclude D’Ercole – e che nella Campania bassoliniana, ogni volta c’è bisogno di arrivare all’orlo del baratro, prima di correre ai ripari. Sempre che poi effettivamente si provveda e non si debba ricorrere ad ulteriori deroghe”.

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