Paolo Siani rcorda il fratello Giancarlo alla Scuola Media Martone

Nell'aula magna della Scuola Media "Martone, mercoledì 18 aprile prossimo arriverà Paolo Siani, per ricordare il Fratello Giancarlo, Il primo giornalista che scrisse Gomorra. Durante l'incontro al quale interverranno, tra i tanti, il sindaco Raimondo Cuccaro, l'assessore alla P.I. avv. Pier Nicola Palumbo, il comandante dei Carabinieri Antonio Di Siena, il comandante della polizia Municipale Alberto Parente e Paolo Miggiano, Presidente della Fondazione POL.I.S., sarà proiettato il film-documento "Piacere Giancarlo", una toccante testimonianza sull'eroico giornalista de "Il Mattino". Il sogno di Giancarlo, infatti, è sempre stato quello di fare il giornalista. Non voleva essere un eroe. Voleva solo raccontare ciò che vedeva. Ma Giancarlo Siani, corrispondente da Torre Annunziata, per questo, è stato ucciso. Ha raccontato la camorra. E la camorra l'ha punito. E' stato il 23 settembre del 1985, aveva 26 anni e fu ucciso sotto casa, al Vomero, nella sua Citroen Mehari. Il film ce lo ricorda così. Appassionato di musica, fu ucciso proprio mentre stava andando ad un concerto di Vaco Rossi. La sua Mehari aveva il telaio in plastica, simbolo della sua giovinezza e del suo spirito di libertà. Nell'ambito degli eventi previsti "in ricordo" delle vittime della camorra, gli studenti della Scuola Media "Martone", hanno deciso di guardare e di commentare proprio questo bel film, introdotto e commentato da Paolo Siani, medico, primario ospedaliero a Napoli e fratello di Giancarlo. Lui lo ricorderà come nessun altro potrebbe fare, in maniera diretta. La manifestazione, voluta dal Dirigente Scolastico prof. Paolo Mesolella e dalla Commissione legalità dell'Istituto, è prevista per le ore 10.30 e vi parteciperanno tutti gli alunni delle classi seconde e terze. "Giancarlo Siani, spiega il preside Mesolella, "aveva scritto "Gomorra" prima degli altri. L'illegalità va combattuta sempre. È quello che cerchiamo di fare ogni giorno. Il film è bello, poetico, delicato, forte. Racconta bene chi era Giancarlo: un giovane allegro e felice, che faceva con passione il mestiere di giornalista o almeno tentava di farlo. Voleva capire e raccontare, senza voler essere un eroe. Per questo ringraziamo lui ed il fratello Paolo che con la sua presenza a scuola continua a proporci la sua estrema testimonianza".