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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Speranza per Caserta: i politici e la favola di pinocchio sul Puc

Caserta - Sorprende che lo scorso 3 giugno, presso il Plaza Hotel, il Comune di Caserta e il Popolo della Libertà abbiano organizzato un Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. Cosa avranno raccontato alla città se non la favola di Pinocchio? Se...

Sorprende che lo scorso 3 giugno, presso il Plaza Hotel, il Comune di Caserta e il Popolo della Libertà abbiano organizzato un Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. Cosa avranno raccontato alla città se non la favola di Pinocchio? Se lo chiede Speranza per Caserta che già lo scorso 19 aprile aveva presentato una interrogazione a risposta scritta, rimasta inevasa (come troppo spesso purtroppo accade); ma ora i Consiglieri Naim ed Apperti desiderano riaccendere i riflettori sulla questione e chiedono lumi sullo stato di avanzamento del PUC, la cui elaborazione avrebbe dovuto concludersi al massimo nei 2 anni successivi alla stipula della stessa con l'allora Giunta Petteruti o, al massimo, nei 2 anni successivi dall'insediamento della Giunta Del Gaudio, nonché sulle determine dirigenziali di liquidazione ai professionisti.
Sta di fatto che il 31 ottobre 2007 è stata stipulata la "Convenzione d'incarico professionale per la redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) e del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale (RUEC)", sottoscritta dall'Amministrazione Comunale e dal Raggruppamento Temporaneo dell'ATI aggiudicataria del Bando di gara europea "per l'affidamento dell'incarico di redazione del piano urbanistico comunale e regolamento urbanistico edilizio comunale".
L'art. 10 della predetta Convenzione prevede il pagamento di € 280.000,00, di cui il 15% sarebbe stato erogato alla stipula della Convenzione; il 45% al termine della 1^ fase (ovvero dopo 329 giorni, a partire dal 31 ottobre 2007), che comprende la redazione del PUC e RUEC; il 20% alla conclusione della 2^ fase (ovvero nei 150 giorni dal deposito del PUC e del RUEC adottati dalla Giunta Comunale), che comprende l'esame dei pareri degli Enti preposti e proposte di accoglimento o rifiuto con relative tavole e la redazione definitiva del PUC e del RUEC; ed il restante 20% alla conclusione della 3^ fase, che coincide con l'approvazione da parte del Consiglio Comunale degli elaborati definitivi.
E' prevista, come in ogni Convenzione che si rispetti, una penalità dell' 1% dell'importo contrattuale, per ogni settimana di ritardo ingiustificato, per arrivare fino alla rescissione del contratto.
Il fatto che la Giunta Comunale di Caserta con deliberazione n. 36 del 26/03/2013 abbia approvato le Linee Guida rivolte ai progettisti, incaricati della redazione del preliminare di Piano, fa ritenere ai Consiglieri Naim ed Apperti che vi sia un notevole ritardo nel rispetto degli obblighi derivanti dalla sottoscrizione della Convenzione, essendo trascorsi ormai oltre cinque lunghissimi anni.D'altra parte se gli strumenti urbanistici fossero stati elaborati, almeno in bozza, avrebbero dovuto essere pubblicati per legge, come previsto dal D. Lgs.vo 33/2013.O forse si deve pensare che laddove il PUC non sia stato elaborato, si possa andare avanti con il vecchio PRG (Piano Regolatore Generale), che consente minori vincoli al consumo del suolo e alle aree a verde, per l'housing sociale, con il quale si realizzeranno circa 500.000 metri cubi di costruzioni anche nelle frazioni dei Monti Tifatini, continuando a devastare un territorio, in cui sono stati censiti oltre 4.000 appartamenti vuoti, sfitti e inutilizzati.Il tempo è galantuomo perché ristabilisce la verità, perciò i Consiglieri di Speranza per Caserta invitano il Sindaco Del Gaudio ad avviare il procedimento di formazione del PUC, con il coinvolgimento delle Organizzazioni ambientaliste, sociali e culturali del territorio, nonché di tutti gli altri portatori di interesse come previsto dalla normativa vigente, per rendere credibile la loro azione di pianificazione urbanistica, che deve essere orientata a valorizzare la bellezza del paesaggio e la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale, ovvero dei nostri beni comuni, anziché lanciare messaggi mediatici tesi a confondere le idee alla cittadinanza e ad allungare il naso di chi le racconta.

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