Nokia Siemens: forte mobilitazione dei lavoratori

Presidi permanenti, coinvolgimento di istituzioni locali e prefetture, isitutuzione di un tavolo presso la presidenza del Consiglio. Sono le decisioni di Fim, Fiom e Uilm che si dicono pronte a 'iniziative di lotta incisive' per evitare la dismissione degli stabilimenti Nokia Siemens di Cassina de' Pecchi (Milano) e Marcianise, ribadita oggi, nel corso di un incontro al ministero dello Sviluppo economico, dai rappresentanti del gruppo. Nella riunione, il rappresentante di Nokia Siemens ha confermato che, nell’ambito di un processo di ristrutturazione globale, è prevista la dismissione delle attività manifatturiere presenti in Italia e la conseguente cessione degli stabilimenti alla società americana Jabil, motivando ciò con la scelta del gruppo di spostarsi verso il “software e i servizi” a discapito dell’ “hardware” (produzioni). Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito con forza la loro contrarietà sostenendo come questa scelta sia 'sbagliata non solo per le conseguenze nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche per ragioni industriali e strategiche relative al settore delle telecomunicazioni nel nostro Paese'. Anche i rappresentanti del ministero dello Sviluppo Economico hanno ribadito la contrarietà del governo alla prevista cessione e hanno proposto una soluzione nuova per impedire alla casa madre Nokia Siemens di “sfilarsi” dalle produzioni. La proposta è quella di costituire una società mista che veda, da una parte, il mantenimento di un’adeguata presenza azionaria di Nokia Siemens, dall’altra, la presenza di un partner industriale quale l’americana Jabil. I sindacati hanno ritenuto 'interessante tale proposta in quanto non prefigura una dismissione e consente di mantenere la responsabilità di Nokia Siemens su tutta la catena del valore con maggiori garanzie di tutelare l’occupazione e di confermare e sviluppare i siti produttivi'.