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Cronaca

La truffa dei falsi incidenti: il 'capo' parla coi magistrati. Un altro avvocato patteggia la condanna

In quattro sono finiti sotto processo dopo l'inchiesta dei carabinieri

Aveva minacciato di farlo, di parlare con i magistrati e far arrestare i suoi sodali. "Io ora chiamo i carabinieri e collaboro con la giustizia e ce ne andiamo carcerati", aveva detto in uno sfogo alla sorella intercettato dai carabinieri. Ora Simmaco Palmiero con gli inquirenti ci sta parlando davvero e le sue dichiarazioni rischiano di provocare un vero e proprio tsunami nel sistema delle truffe assicurative in salsa casertana.

La circostanza è emersa nel corso del procedimento con immediato che con Palmiero vede coinvolta la compagna Angela De Blasio, 43 anni di Casagiove, ed Agostino Capone, 54 anni di Caserta. Intanto anche l'avvocato Adriano Cortese ha optato per il patteggiamento. Stessa decisione per Rosa Palmiero, sorella di Simmaco. Si torna in aula a metà febbraio. Tra i difensori sono impegnati gli avvocati Giuseppe Foglia, Alberto Martucci e Francesco Liguori.

L'inchiesta ha fatto luce su un sodalizio dedito al compimento di frodi assicurative e di numerosi altri reati-scopo, perpetrati attraverso la denuncia di sinistri stradali non accaduti e, talora, anche attraverso la produzione di certificati medici ideologicamente falsi, ottenuti inducendo in errore il personale sanitario in servizio presso i singoli nosocomi locali in ordine alla causa delle lesioni di volta in volta refertate.

Tra le persone coinvolte anche due avvocati (la posizione di uno è stata stralciata) che si sarebbero occupati delle richieste risarcitorie. In particolare i professionisti hanno curato e istruito la maggior parte delle pratiche relative ai "falsi sinistri" instaurando e mantenendo nel tempo intensi rapporti di fiducia e di interesse con Simmaco Palmiero, ritenuto il promotore dell'organizzazione.

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