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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Lavori inesistenti per i bonus edilizi: 19 indagati. Commercialista sotto i riflettori della Finanza

L'inchiesta ha portato al sequestro di 16 milioni di euro di crediti fittizi. Dalla segnalazione dell'Agenzia delle Entrate scatta l'indagine delle fiamme gialle

Sono 19 gli indagati dalla guardia di finanza di Caserta nell'ambito di una maxi inchiesta sulle truffe sui crediti di imposta dei bonus edilizi. Si tratta di un commercialista casertano e 18 imprenditori, quasi tutti operanti nel settore edile, di cui 16 destinatari del provvedimento di sequestro - per complessivi 16 milioni di euro di crediti giacenti - disposto dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della sezione di indagini sulla criminalità economica della Procura di Santa Maria Capua Vetere. 

Indagato commercialista

A far scattare l'indagine è stata una segnalazione da parte della direzione provinciale di Caserta dell'Agenzia delle Entrate che ha evidenziato 152 comunicazioni di cessione di crediti di imposta effettuate dal medesimo commercialista in favore dei propri 'clienti' e relativi a interventi del patrimonio edilizio di 16 immobili. In altri termini, ogni immobile era oggetto di più istanze di cessione a seconda del 'bonus' oggetto dei lavori (Superbonus, Ecobonus, bonus facciate etc..). 

Immobili inesistenti o intestati a persone ignare

Così è partita l'inchiesta delle fiamme gialle di Caserta che hanno scoperto come le domande di cessione dei crediti riguardassero immobili o inesistenti, in quanto mai registrati al catasto, oppure intestati a persone che erano del tutto ignare alla vicenda che hanno confermato di non aver effettuato alcun intervento edilizio. 

L'auto-cessione dei crediti

Dall'indagine è emerso, inoltre, un particolare modus operandi secondo uno schema in cui il cedente dei crediti fittizi era titolare della società che poi beneficiava dei crediti che avrebbero potuti essere utilizzati come 'moneta fiscale' per il pagamento di debiti tributari o essere ceduti ulteriormente. Di qui la necessità di sequestrare i crediti giacenti (circa 16 milioni di euro) e bloccare la circolazione dei crediti presenti nei cassetti fiscali degli indagati. 

Le accuse

Per tutti gli indagati l'accusa è, a vario titolo, di truffa ai danni dello stato. Agli indagati al momento non viene contestata l'associazione. Il trait d'union tra i vari soggetti beneficiari dei crediti era il commercialista che presentava per tutti la comunicazione di cessione. Il professionista non risulta tra i destinatari del provvedimento di sequestro (non essendo tra i beneficiari dei crediti). Sulla sua figura e sul suo ruolo sono in corso ulteriori approfondimenti da parte della guardia di finanza. 

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