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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Le ville del killer dei Casalesi: "Volevo lasciare qualcosa a mia figlia. Comprate coi soldi delle estorsioni"

La rivelazione di Setola nel corso di un interrogatorio del 2014: "Versato 70mila euro al costruttore". Sproporzione tra i redditi 'dichiarati' e le somme per l'acquisto degli immobili

"Volevo lasciare qualcosa a mia figlia, ho fatto costruire su quel terreno l'abitazione. Per la costruzione dell'appartamento ho versato al costruttore 70.000 euro, erano i soldi delle attività estorsive". È quanto dichiarato dal killer dei Casalesi Giuseppe Setola in un interrogatorio reso il 18 ottobre 2014 ai magistrati antimafia in merito ad un terreno di 4,84 are (circa 500 mq) in via Fellini a Casal di Principe, circoscritto da un alto muro di cinta al cui interno è stato edificato un fabbricato di 120 metri quadrati destinato a civile abitazione non accatastato.

Si tratta di uno dei due beni immobili oggetto del provvedimento di sequestro eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, insieme ad un altro immobile prospiciente situato al civico 14 di via Fellini a Casal di Principe composto da 8 vani ed avente una superficie catastale pari a 385 metri quadrati. I due beni risultano essere intestati, il primo alla figlia Rosaria Setola ed il secondo alla suocera Rosa Martino.

Il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei due beni immobili riconducibili al capo dell'ala stragista del clan, è stato emesso dalla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, in seguito alla condanna definitiva all'ergastolo per Setola in relazione al duplice omicidio di Nicola Baldascino e Antonio Pompa consumatosi il 25 ottobre 1997 in piazza Croce a Casal di Principe. Delitto di sangue consumatosi nell'ambito di una faida interna al clan dei Casalesi ed eseguito da Giuseppe Setola su ordine di Francesco Bidognetti, che freddò i due affiliati al clan rivale con dei colpi di pistola calibro 9X21. 

Dalle stesse parole di Setola gli inquirenti hanno accertato la fittizia intestazione della 'villa minore' la cui costruzione iniziò nel luglio 2008 ed in pochi mesi i lavori erano già terminati. L'accertamento ha portato alla diretta riferibilità a Setola anche dall'atto di donazione in capo alla figlia Rosaria che all'epoca aveva solo 7 anni. Setola non ha mai dichiarato redditi derivanti da attività lavorative anzi risulta che non abbia mai presentato dichiarazione dei redditi.

Riguardo ai suoceri del killer casalese, la Procura sammaritana ha accertato che gli stessi hanno cominciato a rendere dichiarazioni dei redditi nel momento in cui hanno cominciato a riscuotere la pensione Inps i cui importi non sarebbero stati sufficienti a supportare le spese derivanti dalla costruzione di un bene immobile così imponente. Riguardo l'appartamento intestato fittiziamente all'anziana suocera di Setola, Rosa Martino, gli investigatori hanno scoperto che il bene risultava avere come intestataria Rosaria Setola e che era stato ricevuto in donazione dai nonni materni con tanto di atto redatto nel gennaio 2005. Tale bene venne acquistato dai congiunti Martinelli/Martino nel gennaio 1999.

La fittizia intestazione è emersa in virtù della sproporzione tra il valore del bene e le risorse economiche delle persone coinvolte considerando che i nonni materni acquistarono il bene ad una cifra pari agli odierni 68.000 euro, cifra sproporzionata rispetto alle reali possibilità degli acquirenti che non avevano mai presentato dichiarazione dei redditi, né avevano introitato ricavi da altre operazioni immobiliari né contratto mutui. La riferibilità a Setola è quindi emersa anche in virtù delle spese sostenute dai coniugi 'donatori' non solo erariali quanto attinenti alla costruzione di un intero piano, il primo che risultava accatastato come locale commerciale. Quindi per gli inquirenti dietro la intestazione fittizia c'era Setola con il reimpiego delle somme illecitamente percepite grazie alle attività del clan dei Casalesi.

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