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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Pastorano

Processo operaio morto, il consulente: “Quel mezzo non era consentito nel cantiere”

I fatti risalgono al 2019, quando perse la vita Antonello Migliaccio

"I piani operativi di sicurezza richiesto alle ditte non sono arrivati ed erano gli unici che dovevano precedere l'inizio dei lavori. Dagli atti non risulta che siano pervenuti alla Multicedi srl che era la committente. La manovra effettuata da Migliaccio poteva essere effettuata in sicurezza attraverso l'utilizzo di un comando a distanza senza porsi alla guida del mezzo. Il mezzo utilizzato dalla vittima non era consentito in quel cantiere né la pedana meccanica di sollevamento di cui si è avvalso. L'esecuzione dei lavori è iniziata senza l'inoltro dei pos da parte delle ditte. I lavori potevano essere fermati dal committente se questi ne aveva conoscenza. In tal caso il committente non era a conoscenza dell'inizio dei lavori". È quanto affermato dal consulente di parte, un ingegnere esperto di sicurezza sul lavoro, nominato dalla difesa di uno degli imputati nel corso dell'udienza celebratasi dinanzi al giudice monocratico Giuseppe Meccariello del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel processo per la morte di Antonello Migliaccio, l'operaio di 39 anni morto il 4 marzo del 2019 in seguito ad un incidente avvenuto alla Multicedi di Pastorano.

Sono finiti sotto processo Pietro Ragozzino, legale rappresentante della società "Multicedi S.r.L.", committente dei lavori, proprietario del capannone dove si sarebbe verificato l'infortunio mortale e titolare dell'Alta Vigilanza; Salvatore Luiso, legale rappresentante della "Due Elle Multiservizi", ditta cui erano stati commissionati i lavori nonché dirigente di una unità produttiva all'interno della Multicedi impegnata in lavori di quota nel capannone reparto secchi in posizione di garanzia rispetto alla sicurezza sul lavoro in quanto aveva ordinato la manovra al dipendente Migliaccio; Gennaro Rossi  coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. I tre sono ritenuti responsabili, con condotte a vario titolo tra di loro indipendenti, di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. L'ipotesi accusatoria formulata dal sostituto procuratore Anna Ida Capone fece seguito al gravissimo infortunio sul lavoro in cui è rimasto coinvolto Antonello Migliaccio il 4 marzo 2019, presso la sede dello stabilimento del Centro Multicedi di Pastorano, in seguito al cui politrauma con lesioni multiple, decedeva 4 giorni dopo (8 marzo 2019) in ospedale.

Al momento dell'incidente, mentre era alla guida di un sollevatore elettrico, per conto della ditta “Due Elle Multiservizi", al fine di effettuare, all'interno della "Multicedi", lavori "in quota", consistenti nella messa in opera di montanti in ferro e pannelli di cartongesso, al di sopra di un soppalco altro circa 6 metri, a seguito di manovra di retromarcia e della fuoriuscita delle ruote posteriori del mezzo dalla rampa di carico e scarico, precipitava nel vuoto terminando la caduta, per terra, nel piazzale antistante il varco del capannone. Antonello Migliaccio era operaio della ditta A.S. Costruzioni ma in affiancamento quale subappalto di fatto al personale della ditta 'Due Elle Multiservizi ' di Santa Maria la Fossa facente capo a Luiso. Per il consulente di parte quindi l'obbligo di controllo dei rischi da verificare in capo al committente non sussisteva, permanendo però quello di controllo sull'operato del direttore dei lavori e del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori. Per il perito quindi è stato riscontrato un difetto di comunicazione tra tutte le ditte coinvolte nell'area di cantierizzazione. Si torna in aula nel mese di novembre per l'escussione dei testi della difesa degli imputati Ragozzino e Luiso. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Antonio Mirra,Maurizio Di Micco, Giuseppe Stellato per gli imputati; Sergio Tessitore e Domenico Cannavacciuolo per le parti civili; Luigi Trocciola e Francesco Madonna per Unipol Sai come responsabile civile.

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