Permesso a costruire annullato: "Gravi irregolarità". Sentenza del giudice dopo 20 anni
Una autorizzazione ottenuta nel 2003, la decisione definitiva al Consiglio di Stato arrivata nei giorni scorsi
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza in merito al ricorso presentato da una cittadina contro il Comune di Orta di Atella. La pronuncia aveva come oggetto la riforma di una precedente decisione del Tribunale amministrativo regionale per la Campania. Il caso ha avuto inizio con l'annullamento in autotutela, da parte del Comune di Orta di Atella, del permesso di costruire numero 40 del 28 novembre 2003 e delle successive varianti. La signora ha proposto ricorso contro tale decisione, sostenendo che l'annullamento fosse illegittimo.
Il permesso di costruire in questione era relativo alla realizzazione di due fabbricati residenziali in una zona di nuova espansione. Nel corso degli anni, sono state apportate varie modifiche e approvate varianti al progetto originario. Tuttavia, nel 2010, il Comune ha deciso di annullare il permesso, affermando la presenza di gravi irregolarità.
Il Comune ha sostenuto che il permesso era stato rilasciato in assenza di un piano urbanistico attuativo, necessario per una zona di tipo C1. Inoltre, sono emersi problemi relativi all'urbanizzazione primaria e secondaria, mancanza di infrastrutture adeguate e violazioni delle norme di distanza e altezza dei fabbricati. L'annullamento è stato giustificato con la necessità di ripristinare l'ordine urbanistico.
La sentenza del Consiglio di Stato ha respinto l'appello presentato dalla signora. Il Collegio ha confermato l'annullamento del permesso di costruire da parte del Comune, ritenendo che ci fossero sufficienti elementi di illegittimità e che l'interesse pubblico giustificasse il ripristino dell'ordine urbanistico violato.
