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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Cesa

Ucciso dopo la rissa al bar, diventa definitiva la condanna per l'aggressore

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dopo la sentenza in Appello, dovrà scontare in carcere la pena di 8 anni e 8 mesi

Diventa definitiva la condanna per Aymane Tazi, il 24enne accusato dell’omicidio del 36enne Angelo Marino. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dopo la sentenza in Appello, che aveva confermato la condanna a 8 anni e 8 mesi di carcere rimediata in primo grado.

I fatti risalgono alla sera del 29 settembre 2021. Da una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Aversa, intervenuti sul posto, tra Marino e Tazi, cittadino marocchino da tempo in Italia, sarebbe nata una colluttazione in piazzetta ‘De Giorgi’ a Cesa, in zona Trivio, un’area della città al confine con Aversa, intorno alle 22. Stando alla dinamica dei fatti, pare che il 36enne abbia inveito contro l’altra persona. Quest’ultima avrebbe, di risposta, reagito. Da qui la rissa, passata velocemente dalle parole ai fatti. Sarebbero volati schiaffi, calci e pugni, e alla fine Marino sarebbe crollato a terra.

Dopo circa venti minuti sarebbero giunti sul posto i sanitari del 118 e le forze dell’ordine. I medici provarono a rianimarlo, ma non ci fu nient’altro da fare se non constatare il decesso. Dopo qualche ora la Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nord effettuò il fermo di Tazi. L’uomo, dopo essersi allontanato in un primo momento, si costituì una volta saputo del decesso. Lavorava come dipendente di un distributore di carburanti del posto. Marino, da pochi giorni, era uscito di prigione. A rappresentare la famiglia della vittima, il papà Carlo e i fratelli Gennaro e Luigi, l’avvocato Luigi Marrandino, a difendere Tazi Francesco Lettieri.

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