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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti, l'ex vicesindaco chiede di essere ascoltato dal giudice

Vorrebbe parlare in aula ma la difesa chiede tempo per l'acquisizione di documenti

L'ex vicesindaco Lorenzo Marcello vuole parlare in aula e la difesa chiede tempo per l'acquisizione di documenti. È quanto accaduto nel corso dell'udienza che si sta celebrando dinanzi alla Seconda Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Antonio Riccio con a latere Alessandra Cesare e Francesca Auriemma nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti affidati dal comune di Castel Volturno.

Il processo riguarda vicende satellite collegate alla 'vicenda madre' con protagonisti i due ex sindaci castellani Francesco Nuzzo e Antonio Scalzone nonché i membri delle rispettive giunte e dipendenti comunali oltre che il comando della polizia municipale. Le accuse mosse dalla Dda di Napoli furono concorso esterno ad associazione a delinquere di stampo mafioso, concussione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio, omissione in atti di ufficio. Tra gli indagati, oltre ai due ex primi cittadini Francesco Nuzzo (assolto per i reati di concorso esterno in associazione camorristica e concussione) e Antonio Scalzone, compare l'ex vicesindaco Lorenzo Marcello (assolto per il reato di concussione), Raffaele Gravante, Antonio Di Tella, Gino Fulco, Giovanni Luzzi, Giovanni Graziano, Sebastiano Conte.

L'inchiesta madre si disarticolava da tre vicende ben distinte quali la realizzazione del Centro Commerciale Giolì, l'appoggio elettorale a Francesco Nuzzo dal clan dei Casalesi e le minacce ai rispettivi sindaci concorrenti (Nuzzo e Scalzone) dalle rispettive fazioni di Bidognetti e Zagaria/Schiavone per 'piazzare' il loro 'favorito'. Le contestazioni mosse nel tempo ossia dal 2005 hanno avuto come filo conduttore l'illiceità degli atti amministrativi compiuti dalle vicendevoli ammistrazioni comunali (prima di Nuzzo poi di Scalzone) in special modo in merito alla realizzazione per la realizzazione di opere o per conto del clan dei Casalesi o comunque in cambio di tangenti. Si torna in aula a gennaio per le dichiarazioni dell'ex vicesindaco castellano.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia, Giovanni Cantelli e Claudio Sgambato, Enzo Di Vaio, Giovanni Cantelli, Patrizia Sebastianelli, Romolo Vignola,Carmine Ippolito.

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