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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Capua

Auto incendiate per la casa contesa: 4 rischiano il processo

Due coniugi accusati di stalking e di aver pagato una coppia di stranieri per dare fuoco alle vetture delle vittime

Arriva a un punto di svolta l'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di 4 persone coinvolte in due attentati incendiari ai danni di un nucleo familiare di Capua per un immobile conteso. Il pubblico ministero Gerardina Cozzolino ha concluso le indagini preliminari ed ora si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. 

I nomi

Rischiano di finire sotto processo: Claudio Sinapi, 62 anni e titolare di una palestra a Vitulazio; sua moglie Annamaria Fortino, di 52 anni; Renaldo Likaj, 26 anni e Gazmir Shahu, 39 anni, entrambi albanesi. Tutto inizia quando le vittime acquistano una casa in piazza Di Rauso a Capua. Abitazione a cui sono interessati anche i coniugi Sinapi.  

Le minacce

Iniziano vere e proprie vessazioni. Le vittime - assistite dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo con i quali si costituiranno parte civile - subiscono graffi al portoncino d'ingresso con oggetti appuntiti, grondaie tappate con la calce per innescare "allagamenti casalinghi", ascensori bloccati per evitarne l'utilizzo. Non solo. La famiglia vive un clima di terrore fatto di intimidazioni anche piuttosto gravi. "Ti togliamo di mezzo, ti ammazziamo, se non te ne vai da questo condominio ti facciamo vedere cosa ti succede", gli avrebbero detto. Vere e proprie minacce anche di morte proferite all'indirizzo del capofamiglia e dei suoi parenti.

Gli incendi

La vittima viene nuovamente avvicinata, stavolta da persone di "mezzo alla via", che per conto di Claudio Sinapi si sarebbero fatte portavoce del proposito di acquisto. Esasperato decide di vendere ma l'offerta è troppo bassa (circa 70mila euro).

Al nuovo rifiuto seguono i raid incendiari di auto parcheggiate in strada. Uno accade nel novembre 2022 quando viene data alle fiamme una Fiat 500 di proprietà del capofamiglia finito nel mirino, l'altro nel maggio 2023 quando viene bruciata una C3 di proprietà della figlia della vittima. Secondo quanto ricostruito i coniugi Sinapi - accusati anche di stalking - avrebbero assoldato i due albanesi per poche migliaia di euro per compiere i raid incendiari. 

Gli indagati - che a luglio scorso vennero colpiti da un'ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip Emilio Minio - sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Stellato e Paolo Di Furia.  

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