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Cronaca San Nicola la Strada

False revisioni: "Le auto non entravano in officina". Spuntano le immagini

La testimonianza del carabiniere al processo ma le difese sollevano il caso delle indagini per deduzione

"In alcuni casi le auto non entravano nemmeno in officina". Lo ha confermato ai giudici il maresciallo dei carabinieri che hanno condotto le indagini sulle presunte false revisioni nei centri di San Nicola la Strada, Marcianise, Casapulla, Vitulazio e Sessa Aurunca facenti capo ad Andrea Fiscone, di Marcianise, durante il processo a 64 persone (7 dipendenti delle officine e 57 clienti). 

La testimonianza del carabiniere

L'ufficiale dell'arma ha confermato - nel corso dell'udienza celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Antonio Riccio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - come tale circostanza fosse emersa, in particolare, per il centro di revisioni di San Nicola la Strada. Dal confronto con le comunicazioni al Ced (Centro Elaborazione Dati) della Motorizzazione e le immagini di una telecamera di un esercizio commerciale adiacente ed i servizi di osservazione i carabinieri hanno verificato come in diversi casi le auto non entrassero proprio in officina. 

Le deduzioni sui tempi

Per quanto riguarda gli altri centri, però, le indagini - come evidenziato nel corso del controesame delle difese - sono state svolte per 'deduzione'. Cioè calcolando i tempi per la revisione. Di media servirebbero intorno ai 20-25 minuti per auto mentre nei centri di revisione finiti sotto inchiesta i tempi erano decisamente inferiori. A ciò si aggiunga il fatto che le comunicazioni al Ced spesso avvenivano prima che fosse chiuso il "referto". Al riguardo alla prossima udienza - in programma a metà dicembre - sarà escusso un funzionario della motorizzazione. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Andrea Piccolo, Gerardo Marrocco, Magda Zerrillo, Pasquale Acconcia, Salvatore Gionti, Lorenzo Caruso, Carmine D'Onofrio, Paolo Di Furia, Domenico Amarando, Luigi Cicala, Mariano Omarto, Nello Di Fratta, Antimo Castiello e Luigi Tecchia.  

L'inchiesta partita da Striscia la Notizia

A far scattare l'indagine era stato l'esposto di un concorrente di Fiscone che aveva segnalato come nelle officine venissero effettuate revisioni anche per mezzi per cui non erano autorizzate (come le motociclette o anche i quad). Del caso si era occupata anche Striscia la Notizia che aveva documentato come la revisione di un'auto con diverse anomalie avesse dato esito regolare. In un altro caso addirittura uno degli agenti provocatori di Striscia si era recato in officina con la sola carta di circolazione ricevendo il timbro senza le verifiche sull'auto. Gli imputati sono di Marcianise, San Nicola la Strada, Maddaloni, Caserta, Macerata Campania, Casapulla, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Francolise, Pignataro Maggiore, San Marco Evangelista, Capodrise, Vitulazio, Capua, Bellona, Camigliano, Caianello, Napoli, San Giorgio a Cremano, Villaricca, Torrecuso.

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