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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Droga nel circolo, raffica di 'concordati' dopo le dichiarazioni del pentito

Otto imputati su undici hanno rinunciato ai motivi d'Appello per uno sconto di pena

Raffica di richieste di concordato in Appello in seguito alle dichiarazioni del pentito Francesco Capasso. E' quanto accaduto nel corso dell'ultima udienza, celebrata dinanzi alla corte napoletana, nel processo a carico di 11 persone coinvolte nell'inchiesta sullo spaccio di droga in un circolo di San Clemente, a Caserta. 

Oltre allo stesso Capasso sono state ammesse le richieste di pena concordata nei confronti di Vincenzo De Lucia, 52 anni di Caserta; Gaetano Ferrante, 26 anni di Casagiove; Massimiliano Luiso, 28 anni di Caivano; Michael Natale, 29 anni di Caivano; Vincenzo Alfredo Natale, 37 anni di Caserta; Salvatore Piscitelli, 30 anni di Caiazzo; Umberto Zampella, 39 anni di Caserta. Proseguiranno con l'Appello ordinario, invece, Luigi Belvedere, attualmente in Colombia, Celestino Pasquariello, 27 anni di Casagiove; Luca Piscitelli, 28 anni di Maddaloni. Si torna in aula ad inizio aprile per la discussione del pubblico procuratore generale. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Gerardo Marrocco, Nello Sgambato, Daniele Delle Femmine, Cesare Gesmundo, Bruno Moscatiello, Paolo Sperlongano, Viviana Pasquariello, Antonello Fabrocile, Riccardo Moschetta, Carlo Ercolino e Alfonso Iovino.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo aveva messo in piedi un business della droga da migliaia di euro a settimana derivante dalla vendita di stupefacenti, prevalentemente cocaina e crack. La banda riusciva a rifornirsi di droga attraverso un canale privilegiato di approvvigionamento a Caivano. Lo stupefacente veniva poi stoccato, lavorato e suddiviso in dosi in un appartamento di via Cittadella, preso in fitto per farne una sorta di raffineria artigianale. Successivamente la droga veniva spacciata al dettaglio sia con gli appuntamenti con i clienti direttamente in strada, sia all'interno dello "Sport Club Giovanile" di via Caprio Maddaloni.  Un giro d'affari che, a detta del collaboratore di giustizia Capasso, si sarebbe aggirato intorno ai 500mila euro al mese. 

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