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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Cellulare "vietato per legge", ma la norma viola la Costituzione e viene assolto

La sentenza riguarda un 38enne di Marcianise che ora vive nel Brindisino, sorpreso a usare il suo smartphone nonostante l'avviso orale del questore di Caserta: "Il fatto non sussiste"

Era finito a processo per aver utilizzato il proprio smartphone nonostante l'avviso orale emesso dal questore di Caserta nel 2018, ma il Tribunale di Brindisi lo ha assolto: la norma era in contrasto con la Costituzione. La sentenza risale al 4 dicembre 2023, mentre le motivazioni sono state pubblicate il 5 febbraio 2024. Il protagonista di questa vicenda si chiama Antonio Nocera, ha 38 anni ed è originario di Marcianise ma ora vive in un comune del Brindisino. E' stato assistito dall'avvocato Antonio Sartorio. Come si vedrà a breve, questa sentenza ne richiama un'altra della Corte Costituzionale, che segna uno spartiacque in situazioni analoghe.

Nocera era imputato per un reato previsto dal decreto legislativo 159 del 2011, il "codice antimafia". L'avviso orale si basa sull'articolo 3, che prevede determinate limitazioni, compreso il divieto di utilizzo di vari mezzi di comunicazione. Ecco, visti alcuni precedenti con la giustizia, il 38enne non avrebbe in teoria potuto usare il cellulare. Ma una sentenza della Corte Costituzionale in casi come questi dà ragione a Nocera e all'avvocato Sartorio: non si può limitare la possibilità di comunicare e di non utilizzare uno smartphone, vista l'universale diffusione di questi strumenti.

La difesa di Nocera ha puntato proprio su questo. E precisamente sulla sentenza della Corte Costituzionale che risale al 12 gennaio 2023. In breve: il questore può sì proporre una tale limitazione, ma poi spetta all'autorità giudiziaria decidere in merito. Questo perché smartphone e cellulari sono talmente diffusi e utilizzati in vari ambiti - lavoro, vita famigliare e personale di un individuo - che vietarne l'utilizzo implica una violazione della libertà di comunicazione, costituzionalmente tutelata.

Infatti, l'articolo 15 della Costituzione spiega chiaramente che la libertà della comunicazione è inviolabile e spetta solo all'autorità giudiziaria limitarla, con atto motivato. La difesa, infatti, ha puntato sull'illegittimità del provvedimento del questore, alla luce della sentenza della sopra richiamata. La giudice Maria Raffaella Lopane ha concordato e ha assolto Antonio Nocera: il provvedimento basato su quel passaggio del decreto legislativo antimafia violava i suoi principi garantiti dalla Costituzione.

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