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Cronaca Maddaloni

Pedinano moglie ed incastrano latitante D'Albenzio, polizia arresta capo-zona dei Belforte

Maddaloni - Nel primo pomeriggio di ieri, ad epilogo di una serrata indagine ed a seguito di un'irruzione in un appartamento di Maddaloni (Caserta), la Squadra Mobile di Caserta ha arrestato il latitante Clemente D'Albenzio , nato a Maddaloni il...

Nel primo pomeriggio di ieri, ad epilogo di una serrata indagine ed a seguito di un'irruzione in un appartamento di Maddaloni (Caserta), la Squadra Mobile di Caserta ha arrestato il latitante Clemente D'Albenzio , nato a Maddaloni il 04-12-1955, pregiudicato, capo-zona di Maddaloni e referente in quel comprensorio del temuto clan Belforte di Marcianise (CE). D'ALBENZIO, condannato a 18 anni di reclusione per tentato omicidio e reati in materia di armi, si era dato alla latitanza allorchè la Corte Suprema di Cassazione, lo scorso 25 maggio, aveva rigettato il ricorso avverso la condanna della Corte di Assise di Santa Maria C.V. (CE), poi confermata anche in sede di Appello. D'Albenzio Clemente era stato condannato quale mandante dell'omicidio di FARINA Antonio, elemento di vertice dello stesso gruppo maddalonese di cui faceva parte il latitante. Farina, ritenuto molto vicino ai Casalesi, era divenuto il capo della fazione maddalonese, estromettendo dalla gestione degli affari criminali gli esponenti storicamente più legati, in quanto ex cutoliani al gruppo Belforte, tra i quali D'Albenzio Clemente. L'emarginazione di D'Albenzio , ritenuto un fedelissimo, aveva indotto anche altri esponenti storici del clan Belforte, quali Trombetta Luigi e BUTTONE Bruno, cugino dei germani Domenico e Salvatore Belfortecapi storici della temuta organizzazione camorrista, a decidere l'eliminazione di Farina, culminata in un agguato il 15 marzo 2000, a seguito del quale rimaneva ucciso il suo autista e braccio destro DELLE CAVE Giuseppe. Per tale omicidio, erano stati già condannati mandanti ed esecutori materiali. FARINA Antonio, in seguito, è divenuto collaboratore di giustizia.Il latitante è stato scovato in un'abitazione di Maddaloni nella disponibilità di alcuni congiunti, a cui gli investigatori sono giunti pedinando la moglie.

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