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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Prorogate le restrizioni anti Covid in tribunale: avvocati in rivolta

Dura missiva alla Presidenza del Tribunale: chiesta l'immediata revoca del decreto

Avvocati in rivolta dopo la decisione di prorogare le restrizioni Covid fino al 30 aprile in Tribunale. Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere si è riunito venerdì 1 aprile e ha preso atto del decreto della Presidente del Tribunale Gabriella Maria Casella nel quale, di concerto con la Procura, si dispone la proroga fino al 30 aprile delle misure restrittive connesse al Covid nonostante sia cessato lo stato di emergenza.

Gli avvocati hanno evidenziato che fin dal suo insediamento il Coa ha reiteratamente chiesto un dialogo con la Presidenza del Tribunale al fine di assumere determinazioni condivise e concordate, sottolineando anche che nei mesi scorsi si sono susseguiti decreti emanati, pur nell'emergenza della pandemia, che si discostavano da quelli resi dagli omologhi nell'intera regione. Una mancanza di dialogo che aveva portato il Consiglio dell'Ordine a proclamare lo stato di agitazione dell'Avvocatura.

Adesso l'ultimo provvedimento giunto - come di consueto sottolineano gli avvocati - senza un "prodromico leale confronto con l'Avvocatura, parte fondamentale del settore Giustizia, non subalterna né assoggettata e né assoggettabile alla Magistratura sia esse Inquirente sia essa Giudicante".

Al termine della riunione il Consiglio dell'Ordine ha evidenziato "lo stato più che comatoso sia del Settore Penale sia del Settore Civile del nostro Foro, l'incomprensibile stallo della gestione delle udienze in presenza, l'ingiustificabile reiterato rinvio dei giudizi maturi per la decisione, l'inaccettabile obbligatorietà del sistema delle prenotazioni per l'accesso alle Cancellerie anche quando l'avvocato si trovi all'interno degli Uffici Giudiziari, la mancata esplicita menzione nel Decreto dell'organizzazione degli Uffici dei Giudici di Pace dell'intero circondario relativamente ai quali c'è solo un laconico richiamo ai precedenti decreti già emessi". 

Tutte condizioni che, secondo gli avvocati, "non possono che tradursi in una penalizzante, ingiustificata, incomprensibile e pregiudizievole scelta unilaterale non condivisa, né condivisibile in ogni sua parte".

Una vera e propria dichiarazione di guerra da parte dell'Avvocatura che, al termine della riunione del Coa, ha deciso di chiudere l'immediata revoca del decreto che proroga le misure restrittive connesse al Covid fino a fine aprile.

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