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Venerdì, 26 Aprile 2024
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I giudici bloccano lo sfratto di ‘Assonuoto’ dalla piscina comunale

Il Comune contesta il mancato pagamento dei canoni, l’associazione chiede maxi risarcimento

L’Ottava Sezione del Tar Campania ha sospeso lo sfratto dell’Assonuoto dalla piscina comunale di corso Giannone a Caserta. Il presidente Francesco Gaudieri ha firmato oggi il decreto col quale sospende l’esecutività del provvedimento del Comune di Caserta di “rientrare in possesso della piscina Dennerlein” di fine aprile.

La guerra legale tra l’associazione che nel 2011 ha vinto l’appalto per la gestione della piscina per un totale di 23 anni va avanti ormai da anni. Da quando, cioè, nel 2015 sono iniziate le contestazioni per i mancati pagamenti dei canoni mensili. Un debito “rivisitato” con vari accordi raggiunti tra l’associazione ed il Comune, che però non hanno mai raggiunti il “crisma dell’ufficialità” a causa di vari problemi che sono sopraggiunti: in primis per una polizza fideiussoria non riconosciuta dall’Ente e, poi, per il ritardo nella firma dell’accordo.

In ballo, secondo quanto riportato nel ricorso presentato per conto di Assonuovo dall’avvocato Renato Labriola, vi era una somma di poco inferiore ai 90mila euro che, però, nell’atto di “sfratto” firmato dal dirigente del Comune è diventata di quasi 200mila euro. La contromossa dell’associazione, oltre a quella di rivolgersi al Tar, è stata quella di presentare una diffida all’Ente chiedendo anche un maxi risarcimento di oltre 600mila euro.

Intanto lo sfratto è stato evitato. Grazie anche al fatto che la ASD Assonuoto di Caserta annovera nella sua squadra agonistica atleti componenti delle squadre nazionali di nuoto, assoluta e juniores, impegnati a rappresentare l’Italia ai prossimi Giochi del Mediterraneo che si terranno ad Orano (Algeria) nel prossimo mese di giugno, alle Universiadi che si terranno Chengdu (Cina) a giugno, ai Campionati Europei Juniores che si terranno ad Otopeni (Romania) amese di luglio, ai prossimi Campionati Europei Assoluti che si terranno a Roma (Italia) ad agosto, ai Campionati Mondiali Assoluti che si terranno a Budapest (Ungheria) a giugno. Accanto a questa necessità sportiva, c’è poi anche quella delle famiglie che lavorano nella piscina che “si troverebbero improvvisamente senza lavoro e nella totale impossibilità di provvedere al sostentamento proprio e delle loro famiglie, visto che, per tutti costoro, il salario versato dalla ricorrente è l’unica ed esclusiva fonte di guadagno”.

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