Studenti al gelo, spente anche le nuove stufe: "Non sono a norma"

Gli alunni dell'infanzia e della primaria di San Clemente hanno trascorso un'altra fredda mattinata, nonostante le dieci stufe in carbonio posizionate nelle aule due giorni fa dal Comune. L'intento era tamponare l'emergenza freddo in attesa della riparazione dell'impianto di riscaldamento. Tuttavia, la dirigenza scolastica ha deciso di non accendere le stufe, sostenendo che non sarebbero a norma, nonostante le rassicurazioni verbali dei tecnici sulla regolare certificazione degli apparecchi.

Dinanzi a queste titubanze, gli assessori ai lavori pubblici e alla pubblica istruzione, Massimiliano Marzo ed Enzo Battarra, hanno preso la decisione di sostituire le stufe in carbonio con altre recuperate dal Palazzo di Città, attualmente in disuso ma con una capacità calorifera superiore. La riunione tenutasi ieri sera, alla quale ha partecipato anche il consigliere di Caserta Decide, Raffaele Giovine, ha stabilito che le nuove stufe saranno collocate nelle classi questa mattina.

L'episodio di San Clemente ha suscitato polemiche tra i consiglieri di opposizione. Paolo Santonastaso, consigliere di Fdi, ha denunciato l'incompetenza dell'amministrazione, sottolineando il ritardo e l'approccio errato nell'affrontare l'emergenza. Ha sottolineato che a pagarne le conseguenze sono i bambini, vittime della situazione surreale creata.

Anche Donato Aspromonte, consigliere di Prima Caserta, ha espresso critiche inviando una lettera al prefetto Castaldo per segnalare i disagi riscontrati nell'ultimo mese in vari plessi del territorio. Chiede un intervento urgente verso gli enti preposti per ripristinare le normali condizioni di riscaldamento nelle scuole comunali, facendo riferimento ai plessi di Staturano e San Benedetto. La protesta dei consiglieri di opposizione evidenzia la preoccupazione per il benessere degli studenti e mette in luce le criticità nell'approccio amministrativo alle emergenze nel sistema scolastico.